Yves Saint Laurent costumista e scenografo. La passione dello stilista per il teatro in mostra a Roma

Il couturier francese manifestò il suo interesse per le arti performative sin da giovane, e dalla fine degli Anni Cinquanta lavorò assiduamente per balletto, teatro, music-hall e cinema. La Fondazione Nicola Del Roscio espone i suoi immaginifici disegni

Yves Saint Laurent ha sempre nutrito una passione profonda per il teatro, ricondotta nell’alveo di una creatività prolifica che ha travalicato il mondo della moda, ricercando una costante connessione tra le arti. Fin da bambino affascinato dall’universo dello spettacolo – con i suoi costumi, le scenografie, le luci, gli attori in scena – nel 1950, quando aveva appena quattordici anni, dopo aver visto una rappresentazione de L’école des femmes di Molière a Oran, con le scenografie del pittore Christian Bérard, si cimentò con la costruzione di un Illustre Petit Théâtre, palcoscenico in miniatura di cui vestiva, con i suoi costumi, i personaggi di cartone.

Yves Saint Laurent, il teatro e il balletto di Roland Petit

Dalla fine degli Anni Cinquanta, in parallelo all’attività nella moda, trasformò questo interesse in lavoro, collaborando in veste di costumista e scenografo alla messa in scena di balletti, spettacoli teatrali, film. Tra le prime prove, i costumi per il balletto Cyrano de Bergerac presentato da Roland Petit nel 1959; con il coreografo – che lo aiuterà a superare il licenziamento da Dior nel 1960, sostenendolo anche agli inizi della sua attività in proprio, dopo la nascita della maison Yves Saint Laurent nel ’62 – si ritroverà a lavorare a più riprese, interprete perfetto del suo mondo, dall’immaginario di Notre-Dame de Paris portato in scena all’Opera di Parigi nel 1965 al balletto La Rose Malade del 1973. Per la ballerina Zizi Jeanmaire, dapprima musa e poi moglie di Petit, lo stilista disegnerà nel ’61 uno sfarzoso costume di piume rosa con striature nere (Mon truc en plumes), a ricreare l’effetto di una nuvola, e molte altre creazioni che la faranno diventare icona della moda parigina tra gli Anni Sessanta e Ottanta.

Yves Saint Laurent, 1970
Yves Saint Laurent, 1970

Yves Saint Laurent costumista

Ma il Saint Laurent costumista avrà modo di affiancare anche celebri registi, da Luis Buñuel (Bella di giorno, 1967) a François Truffaut (La mia droga si chiama Julie, 1969) e Claude Régy (La Chevauchée sur le Lac de Constance, 1974). Al 1978 risale invece il lavoro la commedia di Jean Cocteau L’Aigle à deux têtes presentata al Théâtre de l’Athénée.
Al balletto, del resto, sono ispirate anche due famose collezioni dello stilista: Opéra-Ballets Russes” (1976), omaggio alla compagnia di Sergej Djagilev ispirato ai costumi realizzati dal pittore Léon Bakst; e, ancora, nel ’79, una linea di creazioni dedicata alla collaborazione tra Sergej Djagilev e Pablo Picasso per il balletto Parade (1917).

Bozzetto per Marceline nelle Nozze di Figaro di Beaumarchais, regia di Jean-Louis Barrault all'Odéon Théâtre de l'Europe, Parigi, 1964. Fondazione Pierre Berge Yves Saint Laurent
Bozzetto per Marceline nelle Nozze di Figaro di Beaumarchais, regia di Jean-Louis Barrault all’Odéon Théâtre de l’Europe, Parigi, 1964. Fondazione Pierre Berge Yves Saint Laurent

La mostra sui costumi di Yves Saint Laurent alla Fondazione Del Roscio a Roma

Un mondo fantastico presentato in mostra (fino al 7 marzo 2025) alla Fondazione Nicola Del Roscio di Roma, in collaborazione con il Musée Yves Saint Laurent di Marrakech e il Musée Yves Saint Laurent di Parigi. Negli spazi di via Crispi a Roma, il progetto En Scène. Yves Saint Laurent. Costumi e scene per balletto, teatro e music-hall, a cura del designer francese Stephan Janson, espone sessanta disegni, bozzetti, schizzi di scena per balletto, teatro e music-hall, realizzati dal couturier tra il 1959 e il ’78. Un percorso immaginifico, che vede susseguirsi carte colorate, schizzi per abiti con scampoli di tessuto a suggerire le soluzioni inventate per i diversi personaggi in scena – dalla Roxane del Cyrano de Bergerac alla Marceline delle Nozze di Figaro, spettacolo di Pierre-Augustin Caronde Beaumarchais presentato a Parigi nel 1964 –, bozzetti evocativi come il guazzo a pennarello su carta con i costumi per il tableau Venise nello spettacolo di music-hall Zizi Je t’aime! diretto da Petit al Casino de Paris nel 1972.
Già all’epoca, il talento di Saint Laurent per le messe in scena teatrali fu celebrato – oltre che dallo straordinario apprezzamento per i suoi costumi – dal mondo dell’arte, come testimonia la mostra organizzata dalla galleria Proscenium di Parigi nel 1974 (Yves Saint Laurent Costumes de Theatre)

La mostra romana, la prima in Italia a concentrarsi sull’intensa relazione di Saint Laurent con il teatro, consolida il legame tra la Fondazione Nicola Del Roscio e il Musée Yves Saint Laurent Marrakech, che nel 2023 ha organizzato la mostra Cy Twombly, Marocco, 1952/1953 proprio in collaborazione con la fondazione romana (oltre che con la Cy Twombly Foundation).

Livia Montagnoli

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