Tate Modern fa 25 anni. Anche il Ragno di Louise Bourgeois torna a casa per il compleanno del museo 

Tate Modern fa 25 anni. Anche il Ragno di Louise Bourgeois torna a casa per il compleanno del museo Già nel 2020, in occasione del suo ventennale, il museo londinese nato dal recupero dell’ex centrale termoelettrica di Bankside aveva annunciato grandi festeggiamenti, poi annullati causa pandemia. A maggio 2025 si recupera l’appuntamento mancato, con tante iniziative gratuite e il ritorno di “Maman”

Nel 2025 la Tate Modern compirà i suoi primi 25 anni. E finalmente, come non fu possibile per il ventennale del 2020 annullato per Covid, il museo londinese nato dalla riconversione di un’ex centrale termoelettrica sulla sponda del Tamigi a Bankside, su progetto di Herzog & deMeuron, si appresta a celebrare l’anniversario con molte iniziative speciali. Nel mese di maggio – il museo fu inaugurato il 12 maggio 2000 – la ricorrenza entrerà nel vivo, con una serie di appuntamenti che animeranno la quattro giorni di festeggiamenti in programma dal 9 al 12 del mese, tra performance, conferenze, visite guidate alla collezione per scoprire le ultime acquisizioni e ripercorrere la storia dell’istituzione. 

Installation photography, Louise Bourgeois, Maman, Tate Modern 2000. Photo: Tate PhotographyInstallation photography, Louise Bourgeois, Maman, Tate Modern 2000. Photo: Tate Photography
Installation photography, Louise Bourgeois, Maman, Tate Modern 2000. Photo: Tate Photography

“Maman” di Louise Bourgeois torna alla Tate Modern

Con l’intento di celebrare l’impatto del museo sulla scena culturale londinese e sui movimenti del turismo d’arte globale, si è scelto, inoltre, di riportare a “casa” il gigantesco ragno che Louise Bourgeois presentò proprio nella Turbine Hall della Tate Modern nel 2000, quando il nuovo polo si presentò al mondo. Il ritorno di Maman, come si intitola l’opera più iconica dell’artista francese scomparsa nel 2010, era già stato previsto per il ventennale, prima che la pandemia paralizzasse il mondo. Tra qualche mese, però, l’operazione si concretizzerà a 25 anni esatti dall’ultima esposizione londinese della monumentale scultura, ricollocata, come allora, nell’altrettanto imponente atrio del museo. 

Il percorso nella storia della Tate Modern in 25 opere

E l’opera sarà solo il punto di partenza di un percorso attraverso 25 lavori chiave per la storia della Tate Modern, dalla serie dei Seagram Murals di Mark Rothko, riunita per la prima volta dal museo nel 2008, al dipinto Eine Kleine Nacthmusik (1943) di Dorothea Tanning, fino a produzioni più recenti che includono performance, video e installazioni immersive, come l’installazione cinematografica multischermo di Nalini Malani o la lettura di tarocchi performata da Meschac Gaba. Ai visitatori sarà così proposto un itinerario in 25 tappe per esplorare i diversi spazi del museo, e insieme rileggerne la storia. O scoprirla per la prima volta, con l’intenzione di coinvolgere un pubblico più eterogeneo possibile, sempre all’insegna della gratuità che caratterizza l’ingresso alla Tate Modern (come a molti altri musei londinesi). 

Umberto Boccioni, Unique Forms of Continuity in Space. Image: Tate Photography
Umberto Boccioni, Unique Forms of Continuity in Space. Image: Tate Photography

Due nuove mostre nel 2025 della Tate Modern

A completare il programma, il museo presenterà due mostre inedite, incentrate sull’analisi di tematiche di attualità attraverso l’arte del recente passato e del presente. A Year in Art: 2050 (a partire dal 5 maggio) esplorerà dunque il modo in cui gli artisti immaginano futuri possibili, dalla scultura futurista di Umberto Boccioni all’animazione generata al computer di Ayoung Kim, ambientata in una versione futuristica di Seoul. Gathering Ground – visitabile già dal prossimo 29 gennaio – proporrà invece la riflessione di diversi artisti viventi sul rapporto dell’uomo con la terra e le dinamiche di comunità, per introdurre i temi della crisi ecologica e dell’ingiustizia sociale. In questo caso, il percorso comprenderà alcune acquisizioni recenti, e un’installazione inedita commissionata ad Abbas Zahedi.

Livia Montagnoli

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