Adelaide Cioni – Five Geometric Songs

Informazioni Evento

Luogo
PADIGLIONE DELL'ESPRIT NOUVEAU DI LE CORBUSIER
piazza Costituzione 11 , Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giovedì 6 febbraio h. 16, 17 e 18
Venerdì 7 febbraio h. 11 e 12
Sabato 8 e domenica 9 febbraio h. 11, 12 e 13
È possibile accedere e uscire in qualsiasi momento durante tutta la durata della performance. Ciascuna performance ha una durata di 45 minuti circa

Vernissage
06/02/2025

ore 16

Biglietti

Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti.
Venerdì, sabato e domenica lo spazio rimarrà aperto al pubblico fino alle ore 16.

Artisti
Adelaide Cioni
Curatori
Bruna Roccasalva
Generi
performance - happening

Adelaide Cioni (1976) presenta Five Geometric Songs (2025), un intervento performativo che intreccia arti visive, musica e danza, nell’ambito della collaborazione di Arte Fiera con Fondazione Furla per il programma di performance curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione.

Comunicato stampa

In occasione dell’edizione 2025 si rinnova per il terzo anno la collaborazione fra Arte Fiera e Fondazione Furla per il programma di azioni dal vivo curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione.
Dopo gli interventi del collettivo israeliano Public Movement nel 2023 e dell’artista peruviana Daniela Ortiz nel 2024, protagonista della nuova edizione è l’artista Adelaide Cioni (Bologna,1976), invitata da Fondazione Furla a presentare una performance concepita per l’occasione.
Il lavoro di Adelaide Cioni ha a che fare con le origini del segno. Sebbene la sua pratica si muova all’interno di un campo di indagine che incrocia diverse forme espressive come pittura, letteratura, musica e teatro, il suo punto di partenza resta il disegno.
Ad Arte Fiera, Cioni presenta Five Geometric Songs (2025), un ambizioso intervento performativo in cui motivi geometrici astratti diventano la visualizzazione di un ritmo nello spazio attraverso cinque costumi disegnati dall’artista e animati da altrettanti danzatori, su musiche originali composte da Dom Bouffard.
Frutto di una riflessione sull’astrazione e il colore, sull’origine della forma e sul concetto di pattern che Cioni porta avanti da tempo, questa performance nasce da una parte come evoluzione di Song for a Square, a Circle, a Triangle del 2023 e dall’altra come risposta al contesto espositivo bolognese che la ospita: il Padiglione de l’Esprit Nouveau, riproduzione fedele del progetto originale di Le Corbusier e Pierre Jeanneret per l’Exposition International des Arts Décoratifs di Parigi, di cui nel 2025 si celebra il centenario.
Cioni parte dalla relazione tra colori e forme geometriche pure su cui si fonda l’architettura del Padiglione, e immagina una sua personale composizione di geometrie e colori che si interfaccia con quella degli spazi, facendo eco alla fluidità e all’intersecarsi dei suoi volumi.
Prendendo le mosse da una riflessione sui motivi decorativi astratti che ricorrono sia in natura che nei manufatti artistici di tutte le epoche, in Five Geometric Songs l’artista rielabora queste forme originarie coniugandole alla musica e alla danza, all’interno di un lavoro che diventa così anche indagine sul corpo e il linguaggio, sullo spazio e il movimento.

Adelaide Cioni (Bologna, 1976) ha studiato disegno a UCLA, Los Angeles, e si è diplomata in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma (2015). Conseguiti i master in storia contemporanea e in traduzione letteraria, per dieci anni ha tradotto letteratura americana prima di dedicarsi interamente alla pratica artistica. Ha partecipato a numerose mostre collettive ed esposto con mostre personali in gallerie e in istituzioni pubbliche, in Italia e all’estero. Tra i suoi lavori performativi più recenti Touch Song, Southwood Gardens, Piccadilly, Londra (2024); Song for a Square, a Circle, a Triangle, Mimosa House, Londra (2023) e Prayers to Jupiter, Fondazione Memmo/Gasworks, Londra (2022).

Musiche
Dom Bouffard

Performers
Jari Boldrini, Typhaine Delaup, Valentina Foschi, Giovanfrancesco Giannini, Daniela Malusardi