Marianna Panagiotoudi – Resti mortali
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Attraverso immagini quasi espressioniste, con figurazioni drammatiche, close-up di cadaveri, personaggi dalle fattezze distorte e inquietanti, Marianna Panagiotoudi riporta alla luce verità scomode, costringendo lo spettatore a confrontarsi, sia nell’opera pittorica che in quella grafica, con il volto oscuro del potere e con lo stuolo di vittime innocenti che ne fanno le spese.
Comunicato stampa
Il lavoro di Marianna Panagiotoudi è caratterizzato dal forte valore di denuncia delle sue opere che scavano nella memoria e nella storia, spesso dimenticata o rimossa, del suo paese, ma anche di altre realtà internazionali dove si consumano tragedie sociali e umanitarie che, lontane dai riflettori dell’informazione mainstream e dallo sguardo occidentale, non ricevono la dovuta attenzione, né suscitano la doverosa indignazione, restando relegate ai margini della cronaca, pressocché ignorate dall’opinione pubblica.
Per realizzare i suoi lavori, l’artista fa un lavoro di scavo e di ricerca preliminare, utilizzando materiali fotografici e documentari d’archivio.
Attraverso immagini quasi espressioniste, con figurazioni drammatiche, close-up di cadaveri, personaggi dalle fattezze distorte e inquietanti, Marianna Panagiotoudi riporta alla luce verità scomode, costringendo lo spettatore a confrontarsi, sia nell’opera pittorica che in quella grafica, con il volto oscuro del potere e con lo stuolo di vittime innocenti che ne fanno le spese.
Biografia
Marianna Panagiotoudi (Atene, 1988) è un’artista greca che vive e lavora a Roma. Laureata in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma e in Storia e Teoria dell’Arte presso l’Università di Ioannina, utilizza diversi medium, tra cui pittura, grafica e altre tecniche, per esplorare temi contemporanei.
Ha partecipato a svariate mostre personali tra cui Funes (2023) presso Cosmo, Roma; Lamentations (2023) presso The Eye Altering, Salonicco; Nel segno della libertà (2022) al MAD Complesso delle Murate, Firenze; e Existence Chapter 2: Traces(2021) presso Oktogon, Dresda.
Visioni emergenti 2.
La Galleria AOC F58 ospita giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, a cura di Marina Bindella e Beatrice Peria.
Si rinnova per il secondo anno consecutivo la collaborazione tra la storica galleria romana, AOC F58, da sempre attiva nello scoprire e promuovere artisti emergenti e nuove voci dello scenario contemporaneo, e l’Accademia di Belle Arti di Roma, luogo di eccellenza nella formazione artistica italiana e vivaio di giovani talenti.
Il primo appuntamento della rassegna 2024/2025 è dedicato alla personale di Marianna Panagiotoudi, giovane artista greca, diplomata al Biennio di Pittura dell’Accademia di Roma. La mostra sarà aperta dal 10 al 21 febbraio 2025.
La mostra è accompagnata da una brochure con testi di Marina Bindella e Beatrice Peria, realizzata con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Il secondo appuntamento, dal 12 al 30 maggio, ospiterà il lavoro di Maria Ginzburg, allieva del Biennio di Illustrazione ed Editoria d’arte.