Chiara Lecca – Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DORIA PAMPHILJ
Via Del Corso 305, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Sedi: Appartamenti Segreti Doria Pamphilj, via del Corso 305, Roma | Ospitale di Santa Francesca Romana in Trastevere, vicolo di Santa Maria in Cappella 6, Roma
Anteprima stampa: giovedì 20 febbraio, ore 11.30
Apertura al pubblico: 21 febbraio – 27 aprile 2025
Orari di visita: da lunedì a giovedì ore 10.00 – 19.00, da venerdì a domenica ore 10.00 – 20.00. Aperto venerdì 25 aprile 2025
Chiusura: ogni terzo mercoledì del mese (19 marzo, 16 aprile 2025) e domenica 2 marzo 2025; chiuso domenica 20 aprile (Pasqua)

Vernissage
20/02/2025

ore 11.30 su invito

Contatti
Email: relazioniesterne@trustfdp.com
Biglietti

6€; il biglietto è valido anche per la visita all'Ospitale di Santa Francesca Romana in Trastevere, Chiesa di Santa Maria in Cappella, Giardino delle Delizie di Donna Olimpia e Ospitale di Busiri Vici. (INFO: vicolo di Santa Maria in Cappella, 6 Roma | Telefono: 06 58 03737 | Sito: santafrancescaromana.it |Orari: da lunedì a giovedì: 9.00 - 18.30, venerdì: 9.00 – 20.00, sabato: 10.00 – 20.00, domenica: 10.00 – 18.00 / 18.45 – 20.00).

Artisti
Chiara Lecca
Curatori
Francesca Romana de Paolis
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, personale

Palazzo Doria Pamphilj a Roma apre per la prima volta le porte degli Appartamenti Segreti all’arte contemporanea con la mostra Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj, a cura di Francesca Romana de Paolis.

Comunicato stampa

Dal 21 febbraio al 27 aprile 2025 gli Appartamenti Segreti di Palazzo Doria Pamphilj a Roma presentano la mostra Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj.
L’esposizione, a cura di Francesca Romana de Paolis, realizzata con il supporto della Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj e del coniuge Don Massimiliano Floridi, in collaborazione con la Galleria Fumagalli di Milano, apre all’arte contemporanea le porte degli Appartamenti Segreti Doria Pamphilj: un ciclo di stanze ibride, a cavallo tra casa e museo, visitabili a partire dal 2021, decorate e arredate secondo gusti diversi fino alla configurazione attuale, che rispecchia l’assetto voluto dal ramo genovese Doria Landi, trasferitisi a Roma nel 1763.
In occasione della mostra sono tratti dai depositi del Palazzo anche due dipinti raramente esposti al pubblico, e qui proposti per la prima volta: il Venditore di meloni di Leonello Spada, un dipinto tardo cinquecentesco ritenuto per anni opera di Caravaggio, e Figura maschile e cane con natura morta di fiori e frutta, olio su tela della metà del Seicento, realizzato a quattro mani dall’artista genovese Pasquale Chiesa e dall’artista fiammingo Alexander Coosemans.
Le undici opere di Chiara Lecca (Modigliana, 1977) – sculture, installazioni, lavori singoli e gruppi compositi – dialogano con il mobilio ottocentesco, i dipinti del Seicento e le statue della Roma antica, in un percorso legato ai quattro elementi (Fuoco, Aria, Terra e Acqua), tema esoterico caro alla famiglia Pamphilj, sondando questioni legate alla ciclicità delle stagioni e all'alternarsi del giorno e della notte.
Il titolo della mostra, Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj – oltre a delineare visivamente l’iter espositivo, che inizia dalle sculture ovoidali dell’artista e giunge ad omaggiare Diana, dea protettrice delle selve e degli animali – rievoca la nascita e lo spirito delle Wunderkammer, le originali camere in voga tra il Cinquecento e il Settecento, collezioni da reliquie, oggetti insoliti e rarità, come reperti, pietre, coralli, conchiglie, fossili, spesso punti di partenza per speculazioni alchemiche. Non a caso in alcune delle vetrine degli Appartamenti Segreti Doria Pamphilj si celano delle vere e proprie mirabilia, come corni di rinoceronte e altre rarità, oggetti raccolti dal fine erudita e gesuita Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X, nello stesso anno in cui sorse la wunderkammer del padre gesuita Athanasius Kircher al vicino Collegio Romano.
Nelle parole della curatrice: “Da Max Ernst a Meret Oppenheim e Joseph Beuys, passando per Kounellis, Fabre, Cattelan, Hirst, Koons, per citare solo alcuni dei casi più noti, l’animalità è protagonista del contemporaneo. Con le sue opere, Chiara Lecca compie tuttavia un passaggio ulteriore: l’animale non è più un duchampiano ready made, esibito così com’è, impagliato o in disfacimento. Esso viene piuttosto sublimato, seguendo un iter inedito e duale. L’innesto di materiali organici e inorganici generato dall’artista asseconda forme e dinamiche proprie sia del mimetismo naturale sia del gusto per l’illusionismo barocco. Ciascuna delle sue creazioni è un oggetto evocativo bifronte, più che mai sperimentale e più che mai erede delle mirabilia seicentesche. Meglio: versione plastica dei Vexierbilder (quadri con segreto) di Erard Shön. L’effetto di senso scaturito dalla materia ‘viva’ trascolora quando i fiamminghi ci ricordano che usavano polvere d’ossa nei loro dipinti e il Vasari e il Cennini ci parlano delle antiche tempere a base di tuorlo e d’albume, di pigmenti ricavati da triti d’erbe, minerali, pietre preziose, molluschi; di leganti in latte di fico, colla di coniglio e di pesce. Lo straniamento si muta quindi in ludica curiosità e poi quasi in timor sacro: è così che dall’uovo si giunge alla dea... In una bi-direzionalità dialettica tra presenza e assenza, still life e natura morta, effigi dalle parvenze fossili e fascinazione per l’archeologia futuribile, gli Appartamenti Segreti di Palazzo Doria Pamphilj tornano alle atmosfere dei Cabinét de Curiosites proprie delle loro origini. Con un invito nuovo che l’artista sottende: riflettere - nell’infinito artificiale nel quale ci muoviamo - sulla dimenticata appartenenza dell’essere umano al mondo zoologico, sulla fittizia e pur reale spaccatura tra natura e cultura”.
Chiara Lecca incentra la sua ricerca sul rapporto tra uomo e natura, nell’idea di riconsegnare all’Arte ciò che la Natura produce. Le sue opere e installazioni confondono e insieme affascinano: resine che sembrano ambre e cristalli, sculture simil-marmoree, composizioni simil-floreali, ampolle vitree intarsiate di pelli e squame disvelano le dinamiche di genesi, metamorfosi, deperimento e cristallizzazione sotto forma di una collezione di fossili e lasciti anomali. Uova, pelli ed elementi animali, assemblati a sculture in resina, porcellana, maiolica, vetro, legno ed altri materiali, sono protagonisti delle sue creazioni, che danno vita ad entità ineffabili e sfuggenti.
Il percorso della mostra parte dal Salotto del Fuoco, che conserva i dipinti a soggetto amoroso di Ludovico Carracci, Massimo Stanzione e Pietro Testa, dove Chiara Lecca fa ingresso con alcuni elementi scultorei delle quattro serie BigBubbles (2012), Fake Marble (2013-2015), True Fake Marble (2014-2016) e Still Life (2017). Da questo ambiente ci si affaccia eccezionalmente sulla Sala da pranzo, ambiente tutt’ora in uso dalla famiglia, dalla quale si potrà scorgere la variegata e ricca composizione Golden Still Life (2016) in dialogo con il Venditore di meloni di Leonello Spada.
Addentrandosi negli spazi, la Sala dell’Aria o Sala dei bambini, caratterizzata da elementi decorativi dedicati alla musica e all’astrologia, ci si imbatte in Purpura snakes (2025), composta da tre elementi site specific, in cui il serpente, simbolo iniziatico universale, rimanda ai suoi infiniti significati: dalla conoscenza segreta, alla salute, alla ciclicità del tempo.
La Sala della Terra o Sala degli Amorini, affrescata, come la seguente, da Annibale Angelini, ospita il gruppo site specific Purpura shapes (2025), posto in dialogo con il dipinto Figura maschile e cane con natura morta di fiori e frutta, di Pasquale Chiesa e Alexander Coosemans, solitamente conservato nei depositi. Sul mobilio di questa sala si mimetizzano alcune delle opere del ciclo Mask, in linea con il tema della caccia e delle stagioni.
Chiude il percorso il Ninfeo di Diana o Sala dell’Acqua, con i suoi suggestivi affreschi parietali classicheggianti in stile neopompeiano. Domina al centro dell’ambiente una grande vasca in marmo circolare ricolma d’acqua, dalla quale Chiara Lecca fa affiorare la sua composizione Turquoise Still Life (2024). Arricchiscono l’esposizione le sinuose Turquoise Fake Marble (2024) e un minuto Still Life (2017) sotto vetro.
La mostra prosegue anche all'Ospitale di Santa Francesca Romana in Trastevere, dove sarà possibile ammirare alcuni lavori di Chiara Lecca nella cappella ottocentesca di San Vincenzo, sita al piano nobile della Fondazione. Il complesso visitabile per l’occasione, di cui fanno parte il seicentesco Giardino delle Delizie di Donna Olimpia con la fontana di Gianlorenzo Bernini e l'Ospitale neoclassico di Busiri Vici, conserva opere come il crocifisso musivo di Francesco Borromini, quello ligneo di Domenico Guidi, i bozzetti della via Crucis di Guido Strazza.
Accompagna la mostra un catalogo edito dal Trust Floridi Doria Pamphilj per la collana Memorie, che include un saluto della Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj e una breve introduzione di Don Massimiliano Floridi, oltre a un testo di Cristian Moriconi, l'intervista all'artista di Gabriele Landi, e due contributi della curatrice.
Il catalogo verrà presentato negli Appartamenti Segreti sabato 12 aprile 2025.