Una barca in giardino: il nuovo poetico film d’animazione che parla di padri e figli 

Dal 13 febbraio 2025 arriva al cinema un film d’animazione che prende spunto dalla storia di Joshua Slocum, primo navigatore ad aver compiuto il giro del mondo in solitaria in barca a vela. Qui il trailer

Presentato in anteprima nella selezione ufficiale al 77esimo Festival di Cannes e in successivamente in concorso al 43esimo Festival del cinema d’animazione di Annecy, il film Una barca in giardino – nelle sale italiane dal 13 febbraio con Trent Film – porta sul grande schermo un viaggio d’avventura, intimo e poetico al tempo stesso, in cui finzione e realtà si uniscono e allineano diventando metafora dei legami tra genitori e figli. 

Una barca in giardino: il rapporto genitori-figli secondo un maestro dell’animazione 

Alla regia di Una barca in giardino c’è il maestro dell’animazione francese Jean-François Laguionie, già acclamato regista di La tela animata, Le stagioni di Louise e Il viaggio del principe.

Come riportato dalla trama ufficiale: “Un sogno d’avventura, due genitori speciali: il giovane François passa dall’infanzia all’età adulta. All’inizio degli anni Cinquanta, nel giardino di casa nei pressi della Marna, Pierre inizia a costruire una copia dello Spray, la leggendaria barca a vela su cui Joshua Slocum completò il giro del mondo in solitaria che lo rese celebre nel 1895. A questa avventura partecipano la moglie Geneviève e il figlio François. Quest’ultimo, che ha appena 11 anni, si appassiona al progetto e alla figura tutelare di Slocum, simbolo di libertà”

Il film animato ispirato in parte all’avventura di Joshua Slocum 

Questa nuova opera animata di Jean-François Laguionie esplora quindi con delicatezza i temi dell’infanzia e della crescita e parte da una storia vera quella di Joshua Slocum, primo navigatore ad aver compiuto il giro del mondo in solitaria in barca a vela. Joshua Slocum ha lasciato un appassionante diario di bordo nel quale racconta la sua avventura (Solo intorno al mondo di Joshua Slocum, Ed.Nutrimenti Mare).

Partito da Boston il 24 aprile 1895, Silocum vi rientrò il 27 giugno 1898, dopo aver percorso più di 46.000 miglia a bordo della sua nave. Slocum non era cosciente dell’eroismo della sua impresa e il suo racconto è pieno di humour. Capitano in pensione, era partito per scoprire il mondo e i suoi abitanti. Le fotografie ci mostrano un uomo semplice, già in avanti con l’età, e a questi ritratti è ispirato il disegno del personaggio nel film. 

Le parole del regista Jean-François Laguionie 

“L’idea di associare un viaggio immobile a quello di Slocum ci è venuta molto presto”, dichiara il regista Jean-François Laguionie. “Non si trattava solamente di dare al film ampi spazi marittimi di fronte alle porte chiuse del giardino, ma di dare il suo posto alla barca in costruzione. Per rivelare il suo vero ruolo. Se non naviga, deve avere altre cose da dirci”.

E aggiunge: “Anik Le Ray non ha esitato a porre le domande che in realtà non mi ero posto: perché tuo padre ha costruito una barca?… E perché non l’ha mai terminata…? Credo che l’incomprensione emotiva, abbastanza comune tra un figlio e suo padre, risponda a questa domanda. La barca è senza dubbio per Pierre un’arca necessaria per il trio familiare. Il momento rivelatore ai miei occhi è quando François scopre sia la lettera di un padre biologico che chiede di lui, sia il progetto della barca… Adora suo padre Pierre e non vuole preoccuparsi di un secondo padre. Come molti bambini, scopre che la vita è già abbastanza complicata così com’è… La barca gli apre orizzonti ancora più straordinari”.

Margherita Bordino 

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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