L’architetto Daniel Libeskind progetta un nuovo Centro contro l’odio e gli estremismi ad Auschwitz

Il polo museale prenderà forma nell’ex Casa del Comandante del campo di concentramento di Auschwitz-Birchenau, resa celebre dal film premio Oscar La zona d’interesse. Lo spazio nascerà presto per iniziativa del Counter Extremism Project

In occasione dell’anniversario dei 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, nel 2019, Daniel Libeskind progettava l’installazione temporanea Through the Lens of Faith, allestita nel giardino dell’Auschwitz-Birkenau State Museum di Oświęcim, in Polonia, per poco più di un anno. 

Daniel Libeskind e i progetti per non dimenticare l’Olocausto

Già autore del Museo Ebraico di Berlino e del Contemporary Jewish Museum di San Francisco, l’architetto polacco porta nella storia della sua famiglia la memoria della tragedia dell’Olocausto, alla quale sopravvissero sua madre e suo padre.
Sempre allo Studio Libeskind, non a caso, si deve il Memoriale Nazionale dei nomi dell’Olocausto inaugurato nel 2021 ad Amsterdam, primo monumento pubblico per commemorare le vittime olandesi dello sterminio. 

L’ex Casa del Comandante di Auschwitz. Dal film “La zona d’interesse” a museo

E il prossimo progetto firmato dall’archistar contribuirà, ancor più direttamente, a preservare e valorizzare la memoria di quel che è stato e non dovrà mai essere dimenticato. Sarà infatti Libeskind a realizzare il nuovo Auschwitz Research Center on Hate, Extremism, and Radicalization (ARCHER) at House88, che prenderà forma all’interno dell’ex Commandant’s House nei prossimi mesi. Aperta per la prima volta alle visite in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, celebrato lo scorso 27 gennaio, la Casa del Comandante, a pochi metri dal campo di concentramento, è diventata celebre nel 2023 come set del film premio Oscar La zona d’interesse. Diretta da Jonathan Glazer, la pellicola ricostruisce proprio le vicende dell’ufficiale nazista e comandante del campo Rudolf Höss e della sua famiglia, che nell’edificio vissero dal 1941 al 1944. Passata di proprietà, la Casa è stata acquistata nell’estate 2024 dall’organizzazione non governativa Counter Extremism Project, committente del futuro progetto di musealizzazione. 

Il progetto di Studio Libeskind per l’ex Casa del Comandante di Auschwitz

Trasformeremo questa casa da simbolo di una crudeltà inimmaginabile a spazio ed emblema di conoscenza e memoria”, anticipa Libeskind, dicendosi “onorato di essere parte di un progetto di tale importanza storica e grandezza”. Lo spazio avrà infatti l’obiettivo di onorare la memoria delle vittime del campo, ma al contempo il progetto vuole ricordare tutte le vittime di estremismi e stimolare una riflessione per prevenire la radicalizzazione delle generazioni future. “Dobbiamo ricordarci che dalla profondità dell’oscurità si può creare un faro di luce che illumina il mondo”, sottolinea l’architetto. Il progetto di riqualificazione coinvolgerà non solo l’ex Casa del Comandante (di cui saranno preservate le mura esterne e i principali elementi architettonici), ma anche l’ex Caserma del Blocco 17 (noto come padiglione jugoslavo) del Museo di Auschwitz-Birchenau, che ospiterà una mostra permanente sulla storia dell’Olocausto in Jugoslavia, nello spazio in passato (fino al 2009) già sede di un progetto espositivo. Al Blocco 17, Studio Libeskind collaborerà con Henri Lustiger Thaler per l’allestimento degli interni. ARCHER ospiterà invece una galleria che esplorerà il potere dell’arte nel contrastare l’estremismo. Anche la musica giocherà un ruolo fondamentale, con una mostra permanente di migliaia di spartiti scritti nei campi di concentramento e raccolti dal pianista e compositore italiano Francesco Lotoro, che li colleziona da oltre trent’anni.

Livia Montagnoli

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