Giovanni Giaretta – It takes a While to Learn to Talk the Long Language of the Rocks
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Il progetto presentato da FLIP è un’estensione e un ulteriore approfondimento della mostra presso la Galleria Tiziana Di Caro.
Comunicato stampa
Da studente distratto durante un corso di semiotica, Giovanni Giaretta si è imbattuto in un testo
tratto dal libro The Writing of Stones di Roger Caillois, che è poi entrato a far parte del suo
immaginario personale. Affascinato dalle descrizioni poetiche delle figure nelle pietre, la sua
attrazione per gli elementi geologici, come minerali e rocce, è rimasta intatta fino a oggi. In quanto
artista, non si avvicina alle rocce in un’ottica scientifica, ma ne trae ispirazione per l’illimitato
potenziale visivo che esse offrono.
“There is no fiction more original—in terms of schizophrenia, collectivity of writers, movements of
different plots, composition rich inauthenticity and jargons—than the Earth itself, the Earth
composed of dust particles and fluxes.” ( –Reza Negarestani)
“Non esiste finzione più originale — per schizofrenia, molteplicità di scrittori, sovrapposizioni di
diverse trame, composizione di una ricchezza inautentica e gerghi — della Terra stessa, la Terra
fatta di particelle di polvere e flussi di materia.” (– Reza Negarestani)
La pratica artistica di Giaretta si concentra sulle immagini in movimento. I suoi video nascono da
un meticoloso processo di ricerca che mira a intrecciare immagini, testi e suoni, spingendo la
realtà verso dimensioni surreali, oniriche e non convenzionali.
Nei suoi lavori, Giaretta fonde archetipi cinematografici con temi affrontati attraverso un approccio
autoetnografico. Spesso, le opere prendono forma dopo un periodo di frequentazione di specifici
gruppi di persone o contesti di vita, poiché l’artista dedica la sua ricerca all’analisi del sottile
confine tra percezione e alterazione.
Il progetto presentato da FLIP è un’estensione e un ulteriore approfondimento della mostra IT
TAKES A WHILE TO LEARN TO TALK THE LONG LANGUAGE OF THE ROCKS presso la Galleria
Tiziana Di Caro, con particolare attenzione alla sua pratica di scrittura. Le opere in mostra
rappresentano un’elaborazione visiva degli appunti, delle frasi e delle poesie raccolte durante la
ricerca. In collaborazione con la graphic designer canadese Frédérique Gagnon (con cui lavora da
tempo), Giaretta ha realizzato un intervento grafico che mette in risalto questo aspetto della sua
produzione. I lavori esplorano l’interesse costante per gli elementi geologici, evidenziando e
valorizzando caratteristiche fisiche peculiari delle pietre, che diventano vere e proprie scenografie
e soggetti.
Flip Project è lieto di annunciare questa nuova collaborazione con un altro spazio di ricerca
cittadino, la Galleria Tiziana Di Caro. Siete cordialmente invitati all’inaugurazione in entrambe le
sedi, che avrà luogo la stessa sera e a pochi passi di distanza. La mostra presso FLIP è visitabile
su appuntamento.
Giovanni Giaretta (Padova 1983) vive e lavora ad Amsterdam.
Dopo la laurea in Design e Produzione delle Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia, ha
partecipato a numerosi programmi di residenza, tra cui: Dena Foundation for Contemporary Art a
Parigi, De Ateliers ad Amsterdam, Deltaworkers a New Orleans e Fondazione Antonio Ratti a
Como. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni e gallerie in Italia e all’estero, come West (L’Aia,
NL), Palazzo Fortuny (Venezia, IT), Museo Burel (Belluno, IT), MAMbo (Bologna, IT), Galleria Tiziana
Di Caro (Napoli, IT), La Criée (Rennes, FR), De Appel (Amsterdam, NL), MACRO (Roma, IT), Musée
Départemental d’Art Contemporain de Rochechouart (Rochechouart, FR), Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo (Torino, IT). I suoi film sono stati presentati in diversi festival e rassegne, tra cui
International Film Festival Rotterdam (Rotterdam, NL), IDFA (Amsterdam, NL) e Internationale
Kurzfilmtage Oberhausen. Tra il 2015 e il 2016 ha co-condotto un corso con Maha Maamoun
presso la Salzburg International Summer Academy, in Austria. Dal 2019, Giaretta insegna nei
dipartimenti di Moving Images e Belle Arti presso l’AKI Academy of Art & Design di Enschede,
Paesi Bassi.
Flip Project è un artist-run space (fondato nel 2011 a Napoli), un progetto curatoriale
indipendente e una piattaforma di discussione dedicata allo sviluppo di modelli di collaborazione
che si ampliano, a partire da interessi nella cultura contemporanea e nella pratica artistica.
Flip si nutre di continui cambiamenti di locations ed eventi spontanei, dal contesto locale a quello
globale. Le attività si svolgono in una molteplicità di situazioni “spaziali”, dove il confronto si
concretizza in mostre, pubblicazioni (web, digitali e cartacee), workshop, proiezioni e seminari.
Flip ha curato progetti in dialogo con vari partecipanti — artisti, autori, curatori — in contesti che
spesso esulano dalle sedi museali convenzionali e superano i confini geografici.
Con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli
Un ringraziamento speciale per il generoso supporto di
Grazie a Galleria Tiziana Di Caro per il sostegno e la collaborazione.
Grazie a Sima Asineta, Amedeo Benestante, Giosuè Di Marino, Francesco Sollazzo per l’aiuto prezioso.
Grazie alla nuova stagista di FLIP, Jade Hermans.