Tessuto sociale

Informazioni Evento

Luogo
NOBILIS
Largo Claudio Treves, 5, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
20/02/2025

ore 14-21

Contatti
Email: info@dechiricogalleriadarte.it
Generi
serata - evento, moda

Tessuto sociale è il titolo della mostra pop up organizzata dalla galleria Raffaella De Chirico, che si terrà presso lo show-room di NOBILIS a Milano in Largo Treves, 5 ed avrà durata di un solo giorno.

Comunicato stampa

NOBILIS è l’aggettivo latino per nobile, distinto; ed è proprio con questo appellativo con cui Adolphe Halard, fondatore della società, apre nel 1928 un negozio, in Rue Bonaparte 29, nel cuore del quartiere di Saint-Germain-des-Prés.
Circondatosi di artisti pittori quali Suzanne Fontan, riconosciuta per il suo stile romantico e la sua joie de vivre, diventa editore di collezioni di carte da parati e tessuti. Lo spirito NOBILIS è nato, miscelando tradizione, innovazione ed emozione, con una grande attenzione alla qualità ed ai colori delle materie e dei disegni. A partire dal 1980, NOBILIS crea una rete di filiali nel mondo, nel 1983 apre la sua filiale italiana a Milano.

La mostra è dunque concepita con cinque artisti che lavorano con il tessuto, l’arazzo e il ricamo, in dialogo con lo spazio milanese che nelle sue stanze ospita la ricerca di Alighiero Boetti, Gisella Chaudry, Andi Kacziba, Maria Lai e Fabio Pietrantonio: il titolo dell’esposizione rimanda naturalmente all’opera del manufatto intrecciato ma anche metaforicamente ad un racconto antropologico di cui l’arte si è fatta protagonista nel passato e nel presente.

Gli arazzi di Alighiero Boetti (Torino, 1940-Roma, 1994) ci raccontano di una visione artistica e di produzione che andò fuori dai confini europei, tra cui l’Afghanistan, dove creò il suo primo ricamo su tessuto. Erano gli anni Settanta, periodo storico di rottura radicale nei confronti della pittura, in cui l’Artista trovò attraverso il tessuto ed il lettrismo una capacità narrativa intima e sociale al tempo stesso.

Ed è anch’essa anche una storia di Traiettorie quella di Gisella Chaudry (Palermo, 1989) artista italo-pakistana, che realizza dei disegni ricamati successivamente in Pakistan, terra di nascita paterna. Per Chaudry il disegno s’allontana dagli schemi tecnici e calcolati dei progetti scultorei con cui è solita confrontarsi, per esprimere concezioni puramente astratte che si traducono in immagini di galassie e costellazioni con sembianze quasi naif. È la versione più gestuale del segno, il momento in cui è fondamentale la presenza del caos per cercare, all'emergere del colore, il dialogo con nuove passioni.

Attraverso l’uso di materiali legati alla tessitura e al ricamo, Andi Kacziba (Budapest, 1974), ribalta lo stereotipo della donna dedita alle faccende legate alla quotidianità casalinga; esprime infatti, anche attraverso la fatica ed il sacrificio a cui viene costretta l’artista dall’uso della tecnica della tessitura a mano della corda, la forza, la tenacia e la capacità di sopportazione della donna. Figura che nel tempo si era illusa attraverso i movimenti femministi degli ‘60 e ‘70 di aver finalmente ottenuto quella parità di diritti e quella dignità che le spetta e per cui aveva ardentemente combattuto, si ritrova oggi, nella società contemporanea occidentale, trasformata in un semplice status symbol, Il fare artistico diviene così metafora della lotta quotidiana che ogni donna deve ancora oggi, nel XXI secolo, affrontare.

Per l’artista sarda Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013), il ricamo era certamente uno spazio di libertà. La ricchezza del lavoro di Lai emerge attraverso l’uso sapiente dei ricami, dei tessuti, nei Libri d’Artista cha fanno del ricamo metafora della conoscenza e della cultura, nonché dell’importanza della memoria storica, sociale e collettiva.

Dell’artista Fabio Pietrantonio (Torino, 1966) in esposizione due cicli di lavori: Confini e Canali, ed entrambi esplorano la relazione tra materia, forma e significato, utilizzando il tessuto come elemento cardine per evocare riflessioni profonde sul concetto di connessione e delimitazione. Del primo corpus, i tessuti vengono intrecciati e annodati, dando vita a nodi che rappresentano simbolicamente i legami che uniscono e definiscono lo spazio, creando un equilibrio tra tensione e solidità. Al contrario, nella serie Canali, i tessuti sono tirati e distesi, mantenendo una purezza lineare che riflette la fluidità delle connessioni e delle comunicazioni.