Il gallerista italiano Tommaso Calabro apre uno spazio a New York (solo per un mese però)

Dopo l'inaugurazione della nuova sede milanese e dell'avamposto lagunare, Tommaso Calabro decide di intraprendere una nuova avventura fuori dai confini italiani. A inaugurare la galleria temporanea newyorkese saranno le opere di Harold Stevenson e di Aldo Sergio 

Fa il suo annuncio sui social Tommaso Calabro, ufficializzando l’apertura di una galleria pop up a New York, e più precisamente al 545 W 23rd St, nel cuore di Chelsea. Il nuovo spazio rimarrà aperto solo per un mese e a inaugurarlo il primo maggio saranno due mostre: una dedicata all’artista americano Harold Stevenson (Oklahoma, 1929 – 2018), già presentato a Venezia in occasione dell’inaugurazione della sede a Palazzo Donà Brusca a Campo San Polo lo scorso 16 aprile (in concomitanza con l’apertura della 60ma Biennale d’Arte); e l’altra che vedrà protagonista il giovane artista italiano Aldo Sergio (Salerno, 1982), contraddistinto da una pittura surrealista e carica di simboli (visibili entrambe fino al 31 maggio 2025).

Harold Stevenson e Aldo Sergio in mostra nella galleria pop up di Tommaso Calabro a News York

La mostra di Harold Stevenson pensata per lo spazio newyorkese includerà dipinti e opere su carta eseguiti tra la fine degli Anni ’50 e gli Anni ’70, a cui si aggiunge Altar of Peace (1972), un grande dipinto monumentale già esposto da Iolas proprio a New York negli Anni ‘70.
Già protagonista di una personale nella sede di Milano nell’estate 2024, Aldo Sergio presenterà per questa esposizione (la sua prima negli Stati Uniti) nuovi lavori della serie Prayers, arricchiti di nuove iconografie ispirate all’America. Iniziata nel 2018, Prayers si compone di dipinti a olio su carta, poi applicata su legno, in cui oggetti del quotidiano – in parte legati alla memoria dell’artista e in parte semplicemente scelti – vengono ritratti in scala 1:1 su uno sfondo neutro. In questo corpo di lavori, l’artista indaga la dimensione sacra degli oggetti inanimati, che diventano amuleti, pregni di energie e poteri, ma anche la necessità dell’uomo di attribuire alle cose che lo circondano un valore affettivo ed emozionale.

Tommaso Calabro davanti all'opera Altar of Peace. Credit Say Who / Ludovica Arcero
Tommaso Calabro davanti all’opera Altar of Peace di Harold Stevenson. Credit Say Who / Ludovica Arcero

La galleria (temporanea) di Tommaso Calabro a New York: tra tempi distesi e nuove opportunità 

Come è nata l’idea di aprire uno spazio pop up?
Per il 2025 abbiamo deciso di non partecipare a fiere, perché troppo rischiose e dispendiose in questo periodo di difficoltà del mercato. La scelta di aprire una galleria pop-up per un mese ci permette, così come le fiere, di fare contatti, ma di avere tempi più distesi per stabilire relazioni con collezionisti, curatori e advisors.

E la scelta di New York?
New York rimane indubbiamente la capitale del mercato dell’arte internazionale e il mese di maggio è il periodo dove si concentrano i maggiori eventi in città (fiere, aste, grandi mostre), da qui la scelta di aprire il pop-up a New York, in una zona della città (Chelsea), densamente popolata di gallerie e non lontano dalla High Line.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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