Berlinale 75. Orso d’Oro a Dreams, capitolo finale della trilogia di Haugerud
Da un lato intensa storia d’amore e dall’altro puro coming of age a tema queer, alla Berlinale 2025 trionfa "Dreams", meditazione sulle varie forme e possibilità dell’amore. Una storia che passa attraverso emozioni e scrittura
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Termina la 75esima edizione della Berlinale, la prima sotto la guida di Tricia Tuttle. Un festival da sempre attento al cinema indipendente e politico, che quest’anno ha affrontato varie sfide riuscendo però a mantenere un’immagine salda e incoraggiante. Sul tappeto rosso del festival sono passate alcune diverse celebrità internazionali come Tilda Swinton (Golden Bear alla Carriera), Robert Pattinson, Ethan Hawke, Timothée Chalamet, Jessica Chastain e molti altri. A trionfare in questa edizione particolare e che segna un nuovo percorso della Berlinale è Dreams, capitolo finale della trilogia diretta da Dag Johan Haugerud. Ad assegnare questo e gli altri premi del concorso, una giuria presieduta dal regista, sceneggiatore e produttore statunitense Todd Haynes.
“Dreams”, una storia d’amore che trionfa alla Berlinale 2025
Nelle sale cinematografiche italiane dal 6 marzo con Wanted Cinema, Dreams è l’Orso d’Oro alla Berlinale 75. Il film è un coming of age e fa parte di una trilogia che si compone dei film Sex e Love. Dreams è una storia tutta al femminile con protagonista una diciassettenne che si innamora perdutamente della sua insegnante di francese. “Una meditazione per l’amore”, come definito dallo stesso presidente di giuria, che coinvolge lo spettatore grazie alla scrittura: la protagonista è una penna sopraffina capace di raccontare, in circa 95 pagine, le emozioni e i turbamenti che prova verso questa donna più grande, attimo per attimo.
“Dreams”, un film queer e generazionale Orso d’Oro a Berlino
Dreams è quindi un film queer in cui c’è un forte spaccato generazionale: quando la madre e la nonna scoprono gli scritti della giovane vengono travolte dallo shock (in particolare per le descrizioni intime), che poi fa spazio all’ammirazione verso la sua scrittura precisa, letteraria. Le due donne più anziane iniziano a riflettere sulla propria vita sentimentale, sui piaceri e sulle occasioni mancate, e si ricordano della sensazione travolgente del primo amore e del desiderio di qualcosa di più. Ma cosa è reale e cosa non lo è? La giovane e la sua insegnante hanno avuto una relazione? È un amore ricambiato? Il regista Dag Johan Haugerud riguardo l’intera trilogia ha affermato: “Volevo far capire che tutti noi possiamo adottare nuove forme di pensiero e comportamento sociale. Nel mio caso mi è bastato ricordare come mi sentivo quando mi sono innamorato la prima volta. È qualcosa di personale e nostalgico ritrovare quelle prime sensazioni di un amore che nasce quando tutto sembra meraviglioso“.
Menzione speciale a Berlino per l’italiano “Canone effimero”
L’Italia non è stata molto coinvolta in questa 75esima Berlinale – anche se sono diversi i film che hanno visto il Paese in coproduzione minoritaria -, ma tra i documentari è stata presentata una piccola perla che riguarda l’etnomusicologia e la tradizione orale. Il film Canone effimero, di Gianluca e Massimiliano De Serio, prodotto da La Sarraz Pictures, presentato in anteprima mondiale alla Berlinale nella sezione Forum, ha ricevuto la Honorary Mention of the Jury con la seguente motivazione: “In questo film i registi riescono a trasportarci con grande maestria in un altro tempo e spazio, un luogo di meraviglie cinematografiche dove le voci degli antenati resistono e trascendono la cecità dei nostri tempi”. Canone effimero è un viaggio nell’Italia più remota e poco raccontata, che esplora le molteplici culture sotterranee legate alla tradizione orale e al canto, come nuove forme di resistenza all’omologazione culturale.
Tutti i premi della Berlinale 2025
Golden Bear for Best Film
Dreams – Dag Johan Haugerud (Norway)
Silver Bear Grand Jury Prize
The Blue Trail – Gabriel Mascaro (Brazil/Mexico/Chile/Netherlands)
Silver Bear Jury Prize
The Message – Iván Fund (Argentina/Spain)
Silver Bear for Best Director
Huo Meng – Living the Land (China)
Silver Bear for Best Leading Performance
Rose Byrne – If I Had Legs I’d Kick You (USA)
Silver Bear for Best Supporting Performance
Andrew Scott – Blue Moon (USA/Ireland)
Silver Bear for Best Screenplay
Radu Jude – Kontinental ’25 (Romania)
Silver Bear for an Outstanding Artistic Contribution
The Ice Tower – Lucile Hadžihalilović (France/Germany)
GWFF Best First Feature Award
The Devil Smokes (and Saves the Burnt Matches in the Same Box) – Ernesto Martínez Bucio (Mexico)
Special Mention
We Believe You – Arnaud Dufeys and Charlotte Devillers (Belgium)
Berlinale Documentary Award
Holding Liat – Brandon Kramer (USA)
Berlinale Documentary Special Mention
The Memory of Butterflies – Tatiana Fuentes Sadowsky (Peru/Portugal)
Canone effimero – Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio (Italy)
Golden Bear for Best Short Film
Lloyd Wong, Unfinished – Lesley Loksi Chan (Canada) (documentary)
Silver Bear Jury Prize
Ordinary Life – Yoriko Mizushiri (France/Japan) (animation)
Special Mention
Koki, Ciao – Quenton Miller (Netherlands) (documentary)
Margherita Bordino
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