L’importanza di Roberto Longhi e Anna Banti per la storia dell’arte. La mostra a Firenze

Fa riferimento anche a Caravaggio, riscoperto da Longhi dopo un lungo oblio, il titolo della mostra ospitata a Villa Bardini per ripercorrere una delle vicende più appassionanti della storia dell’arte del Novecento

Mentre Roma si prepara ad accogliere, all’inizio di marzo, una delle più importanti mostre dedicate a Caravaggio negli ultimi anni (Caravaggio 2025, a Palazzo Barberini dal 7 marzo al 6 luglio), a Firenze andrà presto in scena l’inizio della storia. O meglio, della fortuna critica di Michelangelo Merisi, artista caduto a lungo nell’oblio e riscoperto solo alla metà del Novecento grazie al lavoro di Roberto Longhi.

Roberto Longhi e la riscoperta di Caravaggio

Nel 1951 fu il Palazzo Reale di Milano a ospitare il progetto che avrebbe restituito a Caravaggio la fama di cui oggi gode a livello mondiale: record di presenze, con oltre 400mila visitatori, la mostra curata da Longhi fu un episodio memorabile per la storia dell’arte novecentesca. In egual misura, il suo lavoro di storico, critico e divulgatore, condiviso con sua moglie Anna Banti – al secolo Lucia Lopresti, scrittrice e traduttrice – è stato fondamentale per orientare le ricerche sul Seicento. Di più, al carisma e all’impegno accademico di questa coppia si deve la capacità di attrarre artisti e intellettuali che furono protagonisti della storia del Novecento italiano, come Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Pea, Bigongiari, Pasolini, tra i molti amici letterati e scrittori, o de Pisis, Socrate, Guttuso, Mafai, Morandi, tra i tanti artisti.

La mostra su Roberto Longhi e Anna Banti a Villa Bardini a Firenze

Ed è questa la vicenda professionale e umana ripercorsa dalla mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti, in programma dal 27 marzo al 20 luglio 2025 a Villa Bardini a Firenze. A cura di Cristina Acidini e Claudio Paolini, l’esposizione si propone di essere un viaggio nel mondo di Longhi e Banti, denso di materiali – alcuni inediti – documenti, fotografie, opere d’arte. Promossa dalla Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Fondazione Longhi – che prosegue il lavoro della coppia per la conoscenza e la divulgazione della storia dell’arte e per la formazione di giovani ricercatori, proprio in quella che fu residenza e studio di Longhi e Banti, Villa Il Tasso – la mostra occuperà tutti gli ambienti di Villa Bardini, articolandosi in 12 sale più una Silent Room, per riflettere sulle suggestioni assorbite durante la visita.

Le opere e i documenti in mostra a Villa Bardini a Firenze

Il percorso espone, tra gli altri, dipinti come il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e gli Apostoli di Jusepe de Ribera, entrambi in arrivo dalla collezione di Roberto Longhi, e ancora una sequenza di dieci lavori di Giorgio Morandi, regalati dall’artista in occasioni diverse a Roberto Longhi e Anna Banti. In tutto sono una quarantina i quadri esposti, cui si affiancano disegni e acquarelli, fotografie originali e documenti d’archivio che testimoniano la frequentazione della coppia con il cenacolo di artisti e letterati di cui sopra.
Saranno inoltre riprodotti due documentari – uno su Vittore Carpaccio, l’altro su Carlo Carrà – girati da Longhi, a testimoniare la sua grande capacità divulgativa, mirata a catturare un pubblico più ampio dei soli addetti ai lavori.

Livia Montagnoli

Libri consigliati:

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati