Chrysalis: la nuova installazione di Gonzalo Borondo a Monaco

La nuova opera di Gonzalo Borondo si staglia sulla facciata principale del Museo Villa Stuck di Monaco e sarà visibile fino a giugno 2025. Il video

Il restauro della facciata del Museo Villa Stuck di Monaco di Baviera diventa occasione per ospitare l’installazione Chrysalis dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo 

Chrysalis: l’opera di Gonzalo Borondo a Monaco di Baviera 

Dall’8 febbraio campeggia sulla facciata del museo tedesco l’opera costituita da una serie di maglie metalliche dipinte in bianco e oro, che resteranno visibili fino al prossimo mese di giugno.

I soggetti raffigurati su questa tela fluttuante sono quelli della mitologia classica, cari anche all’artista bavarese Franz von Stuck (1863-1928), le cui opere sono conservate nell’edificio: Borondo le reinterpreta in chiave contemporanea, celebrando il concetto di metamorfosi, evoluzione e cambiamento, lo stesso che sta interessando non solo il museo, ma anche la figura maschile nella società odierna. 

Borondo celebra una nuova mascolinità  

La mascolinità è infatti il soggetto centrale di Chrysalis. La curatrice Helena Pereña spiega: “Attraverso sottili alterazioni del simbolismo, l’artista sfida la visione dualistica del genere di Stuck e ci invita a riflettere su una nuova mascolinità, libera dagli stereotipi tradizionali, sia a livello individuale che sociale. La facciata velata si erge come un altare urbano sopra Prinzregentenstrasse, rendendo un omaggio visionario all’idea di Gesamtkunstwerk incarnata da Franz von Stuck”.

Aggiunge inoltre: “Il titolo Chrysalis (Crisalide), ispirato alla fase di trasformazione di alcune farfalle ornate di macchie dorate, allude a un continuo processo di metamorfosi. All’interno del museo, come nelle immagini dell’artista, qualcosa di nuovo è in gestazione: una trasformazione perpetua che lega l’evoluzione dello spazio museale al potere trasfigurante dell’arte, proiettando così nuove possibilità nel futuro” . 

L’arte di Gonzalo Borondo 

Chrysalis è solo l’ultima delle tante installazioni di grande impatto che Borondo propone al pubblico: l’artista ha firmato anche Settimo Giorno per l’Ex Chiesa d San Mattia a Bologna, Passage a Boulogne sur Mer in Francia, Non Plus Ultra a Roma, solo per citarne alcune. Tutti questi interventi sono accomunati dal forte simbolismo e dalle tecniche che sfruttano la prospettiva e la tridimensionalità applicate su figure al limite tra il sacro e il profano. 

Roberta Pisa 

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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