Un viaggio nell’arte sacra italiana. La mostra a Roma per il Giubileo

Ospitato a Castel Sant'Angelo, il progetto espositivo ripercorre attraverso la storia dell’arte temi e valori contenuti nel Vangelo, per una riscoperta del senso della vita. Da Perugino al contemporaneo

L’infanzia, la maternità, la gioia e la sofferenza, la misericordia, la speranza: sono questi i valori del Vangelo, fonte di ispirazione di numerose opere della storia dell’arte italiana (e non solo). Lavori spesso firmati da grandi artisti, come Andrea del Sarto, Carlo Maratti, Pietro Perugino e Federico Barocci (per citarne solo una parte), ora riuniti in mostra per L’arte dei papi. Da Perugino a Barocci, progetto realizzato in occasione del Giubileo 2025 e ospitato negli spazi di Castel Sant’Angelo a Roma, dal 6 marzo al 31 agosto 2025. 
A cura di Arnaldo Colasanti, in collaborazione con la direttrice della Galleria Sabauda di Torino, Annamaria Bava, il progetto espositivo si propone come un viaggio spirituale intrapreso attraverso gli occhi degli artisti.

La mostra “L’arte dei papi. Da Perugino a Barocci” a Castel Sant’Angelo a Roma

A riempire Castel Sant’Angelo sono 38 tele che restituiscono la relazione tra la Roma cristiana e quella pagana, tra il tema evangelico della libertà e quello costrittivo del potere. Un racconto che prende forma in otto sezioni tematiche: l’infanzia spirituale, il volto della Vergine Maria, la scuola del perdono, visioni dell’amato innamorato, le donne del cuore cristiano, il dolore la povertà e la speranza, la sapienza dei santi e l’arte dei papi.

Un viaggio nell’arte sacra italiana attraverso i secoli

Tra le opere esposte spiccano l’Adorazione dei pastori di Luigi Crespi e l’Annunziata di Carlo Maratti, a cui si affiancano lavori di Perugino, Annibale Carracci, Pietro da Cortona, Cavalier d’Arpino, Pompeo Batoni, Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, Anton Raphael Mengs, Battistello Caracciolo e Federico Barocci. A questi si aggiungono singolari esplorazioni dell’arte contemporanea dedicata al sacro, come i lavori di Bruno Ceccobelli, Giuseppe Salvatori, Luigi Stoisa e Giorgio Di Giorgio.

Federico Barocci, Madonna col Bambino e San Giovanni, inv. D88, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
Federico Barocci, Madonna col Bambino e San Giovanni, inv. D88, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

La mostra “L’arte dei papi. Da Perugino a Barocci”: un’esperienza vissuta e un momento di raccoglimento

Per il visitatore, il racconto vuole essere un’esperienza vissuta, quel momento di raccoglimento e di serenità che solo l’arte, nel suo stupendo stupore, sa offrire”, spiega il curatore Arnaldo Colasanti. “Risultano singolari le minime esplorazioni dell’arte contemporanea dedicata al sacro e affidata alle esperienze di artisti italiani di caratura internazionale, come Bruno Ceccobelli (il Cristo appartiene a un ciclo offerto a Benedetto XVI), Giuseppe Salvatori (autore di varie opere sacre, da presepi a lavori per l’immaginario francescano) e Luigi Stoisa (artista di opere pubbliche a Torino e in Piemonte dedicate all’arte cristiana come la Via Crucis e altri lavori di devozione), accanto all’esperienza di santità vissuta giorno dopo giorno dal pittore viareggino Giorgio Di Giorgio, scomparso in questi ultimi mesi”.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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