Nico Vascellari, Shirin Neshat, poesia e street art. Torna la Milano Art Week

Mostre di fotografia contemporanea e percorsi d'archivio, interventi performativi, approfondimenti di design e dialogo tra antico e contemporaneo: è grande e varia l'offerta della settimana dell'arte milanese 2025

Esplorare il mondo che ci circonda, stimolando interrogativi sul presente e sul futuro: è improntata al dialogo interculturale la nona edizione della Milano Art Week (1-6 aprile 2025), che vuole fare della città una piattaforma per l’espressione artistica e la riflessione critica, incoraggiando la partecipazione e la discussione. Musei, gallerie e istituzioni hanno quindi risposto alla chiamata con un vario e ricercato panorama di appuntamenti, che dalla fotografia tocca la performance, la street art, la scultura e il design. Delle centinaia di eventi in apertura tra la fine di marzo e i primi di aprile, vediamo i più interessanti.

Nico Vascellari a Palazzo Reale

Nico Vascellari. Courtesy Mauro Maglione selvàticomagazine
Nico Vascellari. Courtesy Mauro Maglione selvàticomagazine

Uno degli appuntamenti più attesi è sicuramente la grande mostra Pastorale di Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976), con opere recenti e inedite che saranno presentate negli spazi di Palazzo Reale in un’esplorazione del legame tra natura e umanità. Il progetto, in apertura il 1 aprile, trae ispirazione dalla storia della Sala delle Cariatidi, dove si estende il percorso, tra la distruzione nel bombardamento del 1943 e l’esposizione nel 1953 di Guernica di Picasso. La mostra – che a Palazzo Reale è affiancata da grandi percorsi dedicati a Leonor Fini, l’Art Déco, Casorati e 80 artisti contemporanei, da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli – toccherà anche altre location in città con performance, sculture, installazioni e opere sonore.

Shirin Neshat al PAC

Shirin Neshat, Passage, 2001, C-print. Copyright Shirin Neshat. Courtesy l’artista e Gladstone Gallery
Shirin Neshat, Passage, 2001, C-print. Copyright Shirin Neshat. Courtesy l’artista e Gladstone Gallery

Lanciata dalla proiezione in anteprima del film del 2021 Land of Dreams (31 marzo, al Cinema Arlecchino), c’è poi la prima, grande personale in Italia dell’artista iraniana Shirin Neshat (Qazvin, 1957). Il percorso al Padiglione d’Arte Contemporanea ripercorre oltre 30 anni di carriera in quasi 200 scatti e una decina di video-installazioni. Famosa per le sue opere dal taglio spiccatamente politico e lirico, Neshat mette in discussione attraverso fotografia, video, cinema e teatro le questioni di potere, religione e razza e le relazioni tra Oriente e Occidente, così come tra individuo e collettività. Sempre al PAC c’è anche la prima personale italiana di Celine Croze (Casablanca, 1982), un “viaggio al termine della notte” intimo e violento.

La lectio magistralis della nuova curatrice della Biennale Arte 2026

Tra i molti incontri in programma, che comprendono anche proiezioni speciali (come l’anteprima di ARSA, secondo lungometraggio diretto dai MASBEDO, al Cinema Anteo) spicca il 4 aprile la lectio magistralis di Koyo Kouoh, prossima curatrice della 61. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Invitata a Milano da MAC – Milano Art Community, Kouoh è specializzata nelle tematiche di genere e femminismi, diaspora africana e post colonialismo.

Le mostre alla GAM, a Palazzo Morando e in Triennale

Pippa Bacca, Nato da un ruscello, fotografia ritagliata, 2005
Pippa Bacca, Nato da un ruscello, fotografia ritagliata, 2005

Alla Galleria d’Arte Moderna si terrà prima la mostra dell’artista canadese ed egiziana di origine armena Anna Boghiguian, The four faces of a man, con opere storiche e inedite in dialogo con la collezione permanente, e poi la personale di Ugo Rondinone, un viaggio nella storia personale dell’artista, e nella memoria collettiva, sul tema della terra. Palazzo Morando dedica invece un approfondimento a Pippa Bacca (Milano, 1974 – Gebze, 2008) e al suo rapporto con Milano, città natale da cui l’artista è partita per la sua ultima performance Sposa in viaggio, l’8 marzo 2008.

Quello che apre alla Triennale il 15 marzo è invece un inno d’amore all’eredità del grande poeta e performer americano John Giorno (1936-2019): il percorso, pensato come estensione del tema di miart 2025 Among Friends, esplora le forme di amicizia, dialogo e supporto all’interno del mondo della cultura attraverso materiali d’archivio.

Le mostre al MUDEC, alla Fondazione Prada, al Museo del Novecento e all’Acquario Civico

Pray for seamen. Foto Francesco Bellina
Pray for seamen. Foto Francesco Bellina

Dal 20 marzo, il Museo delle Culture (al suo decimo anniversario) ospiterà sia la mostra Travelogue sia sarà trasfigurato dalle opere site specific di 10 street artist internazionali in un percorso Dal muralismo alla street art che punta a superare il concetto di “mostra tradizionale”. Da Fondazione Prada arrivano invece Typologien, un’indagine sulla fotografia tedesca del Novecento, e NADA, percorso espositivo con 10 dipinti dell’artista belga Thierry De Cordier.

Dal 5 aprile il Museo del Novecento conclude invece il percorso di rinnovamento delle collezioni del XX Secolo con il nuovo allestimento della collezione permanente delle gallerie Controverse modernità (Anni ’20-’40) e Segno e materia (Anni ’50-’60), e ospita l’esposizione Rauschenberg e il Novecento, in occasione del centenario della nascita dell’artista (in collaborazione con miart). Sempre nel contesto dell’anniversario, il caveau delle Gallerie d’Italia raccoglie una selezione di capolavori dell’artista americano dalla Collezione Agrati.

Poi, mentre al Museo del Novecento sarà presentata l’opera della vincitrice del Premio ACACIA 2025, Adelita Husni Bey (Milano, 1985) – la cui Briganti entra a far parte della collezione del museo -, all’Acquario Civico gli scatti di Francesco Bellina, Pray for Seamen, uniscono i pescatori del Mediterraneo e dell’Atlantico nella preoccupazione per il declino dei mari e del proprio futuro.

Le mostre all’ADI, alla Fondazione Rovati e nelle gallerie milanesi

Matteo Cibic, Musee Mandet, ph. B. Vallet (dettaglio)
Matteo Cibic, Musee Mandet, ph. B. Vallet (dettaglio)

Alla Fondazione Rovati aprirà il 2 aprile la grande mostra Etruschi del Novecento (in collaborazione con il Mart di Rovereto), dedicata all’influenza della cultura etrusca sugli artisti italiani del secolo scorso; sempre alla Fondazione, c’è anche Lakapoliesis, nuovo corpo di lavori dell’artista Matteo Cibic che esplora (con sculture in legno, alluminio riciclato, polvere di marmo e lana annodata) le capacità cognitive del mondo vegetale, andando a ridefinire il rapporto tra animali e piante per capovolgerne la visione antropocentrica.

In dialogo con la Design Art Week, che aprirà subito dopo (dal 7 al 13 aprile), ci saranno poi diverse iniziative tra arte e design, come Best of Both Worlds: Italy. Arte e Design in Italia 1915 – 2025, percorso all’ADl Design Museum che esplora il profondo rapporto tra arte e industria, e l’installazione Robert Wilson. Mother al Museo della Pietà del Castello Sforzesco.

E ancora dalla personale ES BRENT! di Gian Maria Tosatti da Lia Rumma a quella di Yukinori Yanagi all’Hangar Bicocca, dai quattro artisti contemporanei a confronto con la Deposizione di Tintoretto al Museo Diocesano fino all’apertura di BG ArtGallery (di Banca Generali, main partner dell’Art Week) e ai laboratori interattivi del Museo della Scienza e della Tecnologia, Milano si conferma un brulicante coacervo artistico.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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