
Siamo alle solite: un altro autore della moda contemporanea, che si è fatto notare per la sua conoscenza della struttura dell’abito e della materia, è al centro dei cambiamenti del settore. Simone Bellotti lascia lo storico brand svizzero Bally per diventare il direttore creativo di Jil Sander, uno dei tanti fiori all’occhiello del gruppo OTB che da poco aveva annunciato la separazione dal duo Lucie e Luke Meier. Non è stato un fulmine a ciel sereno come altre volte, perché si parlava da tempo di questa possibilità che sarà realtà a partire dal debutto a settembre 2025, con la collezione primavera estate presentata durante la Milano Fashion Week Donna.
Chi è Simone Bellotti. Gli inizi
Nato nel 1978 a Giussano, in provincia di Monza, Bellotti muove i primi passi nel 2001 come assistente per poi assumere il ruolo di menswear designer da Gianfranco Ferré, il brand dell’architetto della moda dove ha lavorato per tre anni. Come racconta Vogue Italia, poi sono arrivati Bottega Veneta e Dolce&Gabbana, seguiti da Gucci per cui ha affiancato sia Frida Giannini sia Alessandro Michele dal 2007 al 2022.
Simone Bellotti da Bally
L’arrivo in Bally avviene nello stesso anno in cui saluta il marchio d’origine fiorentina, diventando design director e venendo promosso solo un anno dopo a direttore creativo, posizione che gli ha consentito di passare meritatamente dai backstage del fashion system a sotto i riflettori, sul palcoscenico (ossia sulla passerella).
Simone Bellotti, nuovo direttore creativo di Jil Sander
Adesso inizia un nuovo capitolo per Simone Bellotti, neo direttore creativo di Jil Sander che avrà a che fare con un marchio altrettanto incentrato sulla sofisticatezza della semplicità e sull’importanza dei dettagli propri di abiti e accessori. Ha reso un cult i mocassini da barca Plume di Bally e rinnovato l’immagine dello stesso, dandogli un’identità sempre più precisa ed esplorando silhouette alternative, ma sempre salde allo spirito del ben vestire sviluppatosi in 170 anni di storia del brand. Jil Sander, che del minimalismo ha fatto un manifesto personale e degli elementi microscopici i suoi protagonisti assoluti, verrà guidato da uno stilista che conosce l’arte del vestire.
Giulio Solfrizzi
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