Mickey 17. Politica e fantascienza nel nuovo film di Bong Joon Ho al cinema
Crudele e satirico, il nuovo film del regista coreano Premio Oscar per “Parasite” è destinato a far parlare di sé o meglio, di noi, vittime di poteri esterni. Protagonista è Robert Pattinson

Dopo il successo internazionale avuto con Parasite, a distanza di sei anni il regista sudcoreano Bong Joon Ho torna a far parlare di sé e a fare del grande cinema secondo la sua “lingua”, la fantascienza. Protagonista del suo nuovo lungometraggio Mickey 17, da pochi giorni al cinema, è Robert Pattinson, una cavia in un mondo distopico e futurista che si fa pretesto per sviluppare un discorso di estrema (in tutti i sensi!) attualità. Seppure Mickey 17 sia ambientato su un pianeta lontano, quello che vediamo raccontato è un chiarissimo riferimento a ciò che avviene oggi, ora, sulla Terra. Un film tanto di fantascienza quanto di politica e geopolitica.
Mickey 17 è un fantastico eroe improbabile
Presentato in anteprima europea alla prima Berlinale diretta da Tricia Tuttle, Mickey 17 si concentra sulla figura del suo protagonista, l’improbabile eroe Mickey Barnes, e su ciò che è costretto a fare e vivere: un servizio militare che esige l’impegno definitivo sul lavoro… ovvero morire per vivere. Più nello specifico, si tratta di una missione spaziale abbastanza folle volta a colonizzare un pianeta invivibile, del tutto ghiacciato. Bong Joon Ho, in un’intervista rilasciata al cantautore Ghali, ha dichiarato che il messaggio che vuole far arrivare al grande pubblico sta proprio in questo suo fantomatico eroe, un perdente e un uomo non molto sveglio che mette a repentaglio la propria vita accettando un lavoro estremo, che prevede che ogni volta che muore venga ristampato. Malgrado questo continuo reset – senza fare spoiler -, l’eroe riesce a trovare speranza e riscatto alzando la testa contro un comandante autoritario e mettendosi alla guida di una vera ribellione. Mickey 17 offre una duplice riflessione: siamo tutti cavie dei politici e dei potenti del mondo? E in senso più stretto: lo siamo anche dei datori di lavoro?
Mickey 17, un blockbuster che riguarda tutti
Tratto da Mickey7 di Edward Ashton (edito in Italia da Fanucci editore), il film di Bong Joon Ho è originale, innovativo e richiama moltissimo uno dei suoi lavori precedenti, Snowpiercer. In entrambi c’è una forte critica alla divisione per classi sociali, allo sfruttamento e alla manipolazione messo in atto dal potere. Mickey 17 non è un film perfetto, impossibile non riconoscere una serie di lungaggini di troppo, ma è un racconto cinematografico di grande capacità narrativa e visiva. Crudele, grottesco e satirico, quello che abbiamo davanti è a tutti gli effetti un blockbuster ambizioso realizzato con un budget di ben 118 milioni di dollari.

Un grande ruolo per Robert Pattinson
Una vera sfida anche soprattutto per Robert Pattinson, che nonostante Batman resta sempre la star di Twilight. Qui l’attore è chiamato a interpretare due versioni di se stesso, in un film che non è solo una riflessione sulla tecnologia e sull’umanità ma è anche una meditazione sulle scelte morali che gli individui e le società fanno riguardo al futuro.
Margherita Bordino
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