Maurizio Valdemarin – Logos

Mostra personale.
Comunicato stampa
L’arte di Maurizio Valdemarin: dal reportage alla ricerca estetica
Nel processo fotografico, la macchina si pone come tramite tra il mondo e l’artista. L’immagine finale è il risultato di una scelta, di un’intuizione, ma anche della capacità tecnica del fotografo di interpretare la luce e la composizione. Secondo l’estetico Gillo Dorfles, l’oggetto creato dall’uomo può diventare simile a un elemento naturale, rendendo la fotografia non solo un mezzo di documentazione, ma anche una forma d’arte che reinterpreta la realtà.
Questi concetti trovano una sintesi perfetta nelle opere di Maurizio Valdemarin, fotografo-artista friulano, classe 58’, che attraverso la mostra Logos esplora il rapporto tra fotografia, tempo e percezione. Il suo percorso artistico parte dal reportage, immortalando volti e situazioni reali, per poi evolversi in una ricerca più concettuale sulla luce e il colore.
Le sue fotografie di bambini africani, ad esempio, raccontano la realtà attraverso gli sguardi, creando un dialogo silenzioso tra il soggetto e l’osservatore. Lo stesso artista diventa protagonista invisibile, il cui sguardo è riflesso negli occhi dei bambini ritratti.
Diverso è l’approccio nel ciclo delle bambole, dove Valdemarin si distacca emotivamente dal soggetto, trasformandolo in un simbolo dell’omologazione e dell’assenza di emozioni. Le bambole, messe in posa e fotografate in controluce, assumono un aspetto artificiale e impersonale, rimandando all’iconografia della Barbie e ai suoi modelli di bellezza irraggiungibili.
L’evoluzione del linguaggio fotografico: Logos e la luce come protagonista
Con Logos, Valdemarin abbandona il racconto diretto per esplorare il potenziale astratto della fotografia. L’artista sperimenta la luce e il colore in un ambiente liquido, dando vita a immagini in continuo mutamento e avvicina la fotografia alla pittura astratta, in particolare alle velature cromatiche dei maestri veneziani e fiamminghi.
In queste opere, il fotografo diventa regista di un evento artificiale: non si limita a catturare un attimo, ma stimola il movimento dei colori e ne registra le trasformazioni. L’elemento solido inserito in alcuni scatti diventa un punto di riferimento, un’ancora visiva che sottolinea la relatività del tempo e della forma.
Fotografia e pittura: due visioni dello stesso mondo
L’arte fotografica, come la pittura, è un mezzo per reinterpretare la realtà e dare forma a un pensiero. Se la pittura costruisce un’immagine attraverso gesti e segni, la fotografia lavora con la luce e con il tempo. Nel caso di Valdemarin, questi due aspetti si fondono in una visione che va oltre il semplice scatto: la fotografia diventa un linguaggio autonomo, capace di trasformare la percezione e stimolare la riflessione estetica.
Come sosteneva Plotino nelle Enneadi, «il Logos che agisce nella materia non è pensiero né visione, ma potenza capace di modificarla». E forse è proprio questa potenza che accomuna fotografia e pittura: la capacità di plasmare la realtà e restituirla sotto una nuova luce.
Syncretika e la Mostra Logos/Maurizio Valdemarin
L’associazione di promozione sociale Syncretika (d’ora in avanti Syncretika) nasce dall’idea di amanti dell’arte e della cultura ed ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per questi settori nel Friuli-Venezia Giulia fin dal momento della propria costituzione.
Riunisce artisti, operatori del mondo della cultura, del modo accademico e professionale, già affermati da anni nei propri settori, e basa la propria forza propulsiva ed ideatrice dall’unione delle competenze e delle esperienze di ciascuno.
La Mostra Logos/Maurizio Valdemarin è la seconda proposta da Syncretika e verrà impreziosita anche da altri due elementi: la musica originale di Giovanni Asquini (una composizione audiovisiva multimediale) e l’intelligenza artificiale addestrata da Brainyware srl, grazie alla quale sarà possibile creare un dialogo diretto tra fruitore della mostra ed opera d’arte.
La mostra presenta anche opere della serie Panta Rei elaborate da Maurizio Valdemarin con Marina Drì.