
Comincia con una battuta di caccia Al posto loro. Nelle loro pelli, penne, pinne, l’ultimo libro di Stefano Disegni. Ma è una circostanza diversa, a parti invertite. Dietro a un gigantesco binocolo e alla canna di un fucile che sbuca fuori dalle siepi si nasconde infatti un cervo con giacca, cappello e camicia a quadri. Il colpo è partito ma la preda è scappata: l’umano è riuscito a farla franca, per ora. L’impatto è bizzarro, disorienta. Regala un sorriso ma è amaro. Intanto il cervello è in moto, pensa, riflette e rimugina su come potrebbe andare a finire. Non bene, per l’umano.
Il disegnatore romano, classe 1953, firma un fumetto ambizioso e surreale. L’idea è semplice: se il mondo fosse ribaltato, la caccia, gli spettacoli come la corrida o gli allevamenti intensivi, si guarderebbero ancora con gli stessi occhi? È un esperimento tanto banale quanto importante: una lezione di civiltà, che fa ridere ma anche riflettere. Ecco, è questa la sottile linea che collega tutto il lavoro, sviluppato in otto storie e raccolto dalla casa editrice Beccogiallo in un volume in brossura, arrivato nelle librerie il 25 ottobre scorso.
Il nuovo fumetto di Disegni per Beccogiallo
All’anagrafe l’autore è Stefano Di Segni, che per un fumettista è una grande ironia, come fa notare scherzando anche il cantante Luciano Ligabue nella prefazione del libro. Stefano Disegni è un vignettista satirico. Ha pubblicato per Il Fatto Quotidiano e per il Corriere della Sera, ha lavorato come autore televisivo con Gigi Proietti e Maurizio Crozza (per Cavalli di Battaglia, andato in onda su Rai1 nel 2017, e per Crozza Italia, trasmesso su La7 dal 2006 al 2009).

Il fumetto “animalista” di Stefano Disegni
Con il suo tratto cartoonesco, Disegni qui scatta una serie di fotografie che riescono a inquietare e intenerire con la forza delle circostanze. E l’atmosfera cupa viene smorzata spesso e con successo da un’ironia arguta (a volte, invece, da battute un po’ caciarone e démodé). Ciò che è importante sapere, però, e che quello dell’autore non è un mero esercizio di stile: Al posto loro cerca e trova una sua ragion d’essere nell’approccio divulgativo, quasi da graphic journalism ma con il supporto della fantasia. Ci sono infatti pagine brevi e di contesto, che spiegano con parole semplici i vari fenomeni descritti nel libro. La corrida, ad esempio: sono più di 600 ogni anno tra Spagna, Portogallo, Francia, Messico, Colombia e Venezuela. Prima di entrare nelle arene, i tori vengono drogati, torturati e resi più aggressivi, le loro corna vengono limate e i nervi esposti. Un massacro legittimato in nome della tradizione, a cui però l’82% degli spagnoli è contrario. Rimane per soddisfare il turismo: sono quasi 250mila i tori che muoiono ogni anno in questi eventi.
Oppure, sempre a titolo di esempio, la macellazione degli agnelli nelle feste pasquali. Ne vengono uccisi circa 300mila in quel periodo, 2 milioni ogni anno. Prima appesi a testa in giù, e poi trasportati in camion affollati.
Sembra che il diritto degli animali sia una cosa sulla quale il senso comune chiude sempre un occhio. In fondo non sono esseri umani, secondo qualcuno non sono nemmeno senzienti. Perché senza il dono della parola non ci sono emozioni, giusto?

Ironia e divulgazione in formato comics
Allora ecco che il lavoro di Disegni vuole forse imporsi come un piccolo manifesto antispecista. Anche se non immagina soluzioni, indaga profondamente l’animo umano. A volte basta anche solo accendere un faro su un argomento. Ironizzandoci su, certo, con empatia. In fondo è una variazione sul tema rispetto a quanto già provato agli inizi degli Anni Duemila dallo studio d’animazione inglese Aardman con il film Galline in fuga. Un cult dell’animazione contemporanea, reso famoso soprattutto per l’utilizzo della tecnica stop-motion e di personaggi in plastilina, che aveva sempre un ribaltamento della prospettiva per entrare in empatia direttamente con le galline. Gli esseri umani erano invece rappresentati come ignoranti torturatori senza cuore.
Entrambe le opere sono una grande opportunità: permettono di guardare l’umanità allo specchio. Sono il punto di inizio di una riflessione, una scintilla. Così le storie di Stefano Disegni colpiscono nel vivo e raccontano bene il delirio di onnipotenza dell’umanità. Insomma, Al posto loro descrive un mondo completamente fuori di testa e crudele. Questo mondo.
Damiano D’Agostino
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati