Un concerto per celebrare i 50 anni del film “Profondo rosso”

Un grande concerto per rendere omaggio al cult di Dario Argento a 50 anni dalla sua prima proiezione al cinema. Un film memorabile, girato in parte a Torino, che nasconde parecchie curiosità

Terrore e mistero: Profondo rosso, il capolavoro di Dario Argento, ha compiuto 50 anni lo scorso 7 marzo, giorno in cui nel 1975 usciva nei cinema italiani. Si tratta, senza alcun dubbio, di un film divenuto di grande culto e assolutamente senza tempo. Per rendergli omaggio, il Roma Film Music Festival, la rassegna internazionale dedicata alle colonne sonore, ha annunciato un concerto speciale che si terrà il 6, 7 e 8 aprile 2025 al Forum Theatre di Roma, lo stesso teatro dove al tempo fu registrata la colonna sonora di Profondo Rosso. Ad eseguire le musiche del film è il Claudio Simonetti’s Goblin, gli stessi a cui si deve la sua colonna sonora, elemento che ha contribuito a rendere Profondo rosso un classico immortale.

“Profondo rosso” tra thriller e grande amore

La magia del cinema è anche questa: dopo mezzo secolo alcune delle immagini che hanno preso vita sul grande schermo in Profondo Rosso sono e restano tra le più iconiche del cinema italiano di sempre.

Interpretato da David Hemmings, Daria Nicolodi e Gabriele Lavia, il film del maestro dell’horror segue la storia di un pianista jazz inglese che, dopo aver assistito impotente all’omicidio della sua vicina di casa, decide di indagare. Durante le sue ricerche, tutte le persone che potrebbero aiutarlo vengono misteriosamente uccise. E con l’aiuto di una brillante giornalista riesce a ricomporre e ripercorrere la via dei vari indizi.

A vestire i panni della giornalista Gianna Brezzi è proprio l’attrice Daria Nicolodi (1950 – 2020) che su questo set conosce Dario Argento. Tra lei e il regista fu subito un grande amore al punto che la Nicolodi divenne musa dei suoi film più famosi.

Alcune curiosità sul film di Dario Argento

Il titolo iniziale di Profondo rosso era La tigre con i denti a sciabola e tra le ipotesi spunta anche Chipsiomega. Questa non è la sola curiosità che ruota attorno al film. Il regista scelse come protagonista l’attore David Hemmings noto per Blow-up rendendo così omaggio a Michelangelo Antonioni; e poi ogni qualvolta nel film appaiono le mani guantate di nero dell’assassino, queste non appartengono a nessun attore, ma allo stesso Dario Argento.

Per quanto riguarda la sceneggiatura di ben 321 pagine, hanno lavorato insieme al regista – reduce dall’insuccesso di Le cinque giornate – e a Bernardo Zapponi, al principio anche Pupi Avati, maestro a sua volta indiscusso del genere gotico, che però abbandonò presto il progetto.

La Torino di “Profondo rosso”

Seppur Profondo rosso è ambientato a Roma, è stato girato anche a Perugia e Torino. Il capoluogo piemontese, sua principale location, è stato definito da Dario Argento “il luogo dove i miei incubi stanno meglio”.

Entrando più nello specifico nelle location torinesi della pellicola, la conferenza della sensitiva tedesca Helga Ulmann è ambientata al Teatro Carignano (teatro che tornerà 25 anni dopo in Non ho sonno); in piazza CLN, di fronte al civico 222, abita il pianista di jazz; la fontana del Po ospita il dialogo tra il protagonista e Carlo; di fronte a loro il Blue Bar, una scenografia creata per l’occasione davanti alle colonne del Piacentini e citazione del dipinto I nottambuli di Edward Hopper. E tra gli altri set della città compare anche la Galleria San Federico: dirigendosi verso di essa Marc e Carlo parlano del primo omicidio, quello da cui prende il via la suspense.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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