Una storica galleria d’arte romana si rinnova e apre una seconda sede a Milano
Dalle vie del centro storico di Roma, la Galleria Lombardi si sposta e apre una nuova sede a Milano, in zona Porta Romana. Ad inaugurare i nuovi spazi sarà una mostra che riunisce opere degli Anni Sessanta e Settanta

La Galleria Lombardi nasce a Roma nel 1977 da Enrico Lombardi, appartenente a una storica famiglia di galleristi già presenti sul suolo capitolino negli Anni Sessanta con la Galleria la Vetrata di Roberto Lombardi e la Galleria Nuovo Vertice di Osvaldo Lombardi.
Da sempre dedicata ai maestri storici – non solo della Scuola Romana -, la galleria passa nel 2014 sotto la direzione artistica di Lorenzo Lombardi.
A distanza di 11 anni, il gallerista decide di aprire una nuova sede a Milano, in Viale Monte Nero 38, in zona Porta Romana, in società con Claudio Bertino e la collaborazione di Alessandro Biffanti. A inaugurare i nuovi spazi il 20 marzo 2025 è Immaginario collettivo, una mostra che riunisce artisti degli Anni Sessanta e Settanta (visibile sino 19 aprile 2025).
La mostra “Immaginario collettivo” da Galleria Lombardi a Milano
Prende forma negli 80 mq della nuova Galleria Lombardi la mostra Immaginario collettivo, un progetto che intende esplorare un ampio ventaglio di linguaggi espressivi dando vita a un dialogo tra Roma e Milano.
Tra i grandi protagonisti, spiccano i nomi di Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Mimmo Rotella e Mario Schifano, esponenti del gruppo Forma 1, quali: Carla Accardi, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato e alcune personalità del movimento Spazialista come Agostino Bonalumi, Enrico Castellani e Roberto Crippa. Si passa poi all’approccio tardo spazialistico e analitico di Rodolfo Aricò, sino al movimento ludico e surreale della Patafisica rappresentato in Italia da Enrico Baj, per arrivare agli esponenti del movimento dell’ Arte Povera come Mario Ceroli e Michelangelo Pistoletto e con la presenza dell’opera di Emilio Scanavino, figura di rilievo dell’Arte Informale italiana, in continuo dialogo con quella europea, concludendo la selezione con l’annullamento della pittura e la conseguente sublimazione testuale dell’opera concettuale di Vincenzo Agnetti.

La mostra “Immaginario collettivo” a Milano nelle parole di Ilaria D’Ambrosi
“Venti opere di artisti romani e milanesi, attivi durante il secondo dopoguerra, in un confronto tanto affannoso quanto straordinariamente creativo”, così si esprime Ilaria D’Ambrosi nel suo testo critico all’interno del catalogo della mostra. “Una generazione alla ricerca di nuove possibilità espressive, bisognosa di un cambiamento che, dall’infatuazione per Picasso e il Neocubismo, migra, da una parte, verso un’indagine non figurativa, da qui l’astrattismo di Carla Accardi, Achille Perilli o Giulio Turcato; dall’altra, nella consacrazione del legame tra arte e oggettività, di cui il Realismo di Giovanni Testori”.

La Galleria Lombardi a Milano: un nuovo slancio verso il contemporaneo
“Ho molti clienti a Milano che difficilmente vengono a Roma”, spiega il gallerista Lorenzo Lombardi ad Artribune. “Dopo ‘Immaginario collettivo’, il programma espositivo proseguirà con una mostra interamente dedicata a Turcato, la stessa che venne presentata a febbraio negli spazi della Capitale”. In un primo momento la galleria milanese proporrà progetti espositivi già proposti a Roma per poi aprirsi verso ulteriori orizzonti, presentando progetti dedicati a “Enrico Baj, Enrico Castellani e Agostino Bonalumi, per poi orientarsi verso artisti più contemporanei come ad esempio Frangi”.
Valentina Muzi
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