Memory box

Rassegna a cura de IL LABORATORIO – le edizioni. Tre artisti, tre mostre, un’unica storia intrecciata in tre strade diverse. La memoria come contenitore di ricordi e di esperienze vissute, ma anche un presente da riscoprire e raccontare.
Comunicato stampa
MEMORY BOX
rassegna a cura de IL LABORATORIO – le edizioni
20 marzo 2025 Giacomo Savio “Segature”
3 aprile 2025 Antonio Raucci “In viaggio da Damasco a Palermo”
17 aprile 2025 Salvatore Paladino “La scatola della memoria”
Testi critici di Rita Alessandra Fusco
Performance di Giuseppe Cerrone
Spazio Amira (Via San Felice 16, NOLA)
Tre artisti, tre mostre, un'unica storia intrecciata in tre strade diverse. La memoria come contenitore di ricordi e di esperienze vissute, ma anche un presente da riscoprire e raccontare.
Inizierà il 20 marzo, con la prima mostra di Giacomo Savio dal titolo “Segature”, il ciclo di mostre della rassegna Memory Box, a cura de IL LABORATORIO di Nola. Le opere presentate sono nate tutte in collaborazione con lo storico laboratorio, di incisione e stampa d’arte, di Vittorio Avella e Antonio Sgambati. Nello specifico, l’opera di Giacomo Savio vede l’incontro dell’artista con l’estro letterario di Mimmo Grasso. A seguire, il 3 aprile verrà inaugurata la mostra di Antonio Raucci “In viaggio da Damasco a Palermo”, il cui lavoro è affiancato dalla penna di Carlo Bugli e, infine, il 17 aprile chiuderà il ciclo di mostre “La scatola della memoria” di Salvatore Paladino, da poco scomparso, il cui lavoro si affianca a testi di Eduardo Sanguineti e Gillo Dorfles. Tutti e tre i racconti sono molto intimi e custodiscono ricordi ed esperienze vissute pronte ad essere riscoperte con una chiave di lettura, per certi aspetti, nuova. Per tutti e tre gli eventi Giuseppe Cerrone presenterà delle performance “ad hoc” e le mostre saranno presentate dai testi critici di Rita Alessandra Fusco. Il tutto prenderà forma nella galleria “Spazio Amira” di Nola (NA) diretta da Raffaele Avella, alle 18.30, per ciascun vernissage.
Estratto testi
[...] la colla: “kollào”, “agglutino”: il
glu-glu di una lenta immersione al
rallentatore. Spesso nel secchio di colla
cadono schegge.
Mimmo Grasso
[...] Accanto a questi orologi-ordigni, si
esibiscono forme antropoidi, che
ostentano spesso una commistione di
dentro fuori, interno esterno, che rivela
una condizione organica e meccanica
travagliata da un divenire anarchico e
irrefrenabile.
Carlo Bugli
[...] Tace la bellezza, tace la vita,
regnano caos e desolazione. E, tuttavia,
il vano disordine non è l’ultima parola.
La grande arte è sempre ordinata nella
sua essenza. E l’autore lo sa.
Giuseppe Cerrone
[...] Si tratta di un "libro d'artista" del tutto a se stante, rispetto ai tanti analoghi esemplari apparsi negli ultimi anni, spesso del tutto velleitari o alla ricerca d'una inutile originalità.
Questa Memory Box, invece, è proprio una "scatola" ospitante la memoria d'una intera vita artistica, attraverso frammenti, tra i più signi cativi che ne furono alla base. È così che dobbiamo intendere le "Tavole didattiche" che ci pongono di fronte a una delle più signicative prese di posizione di Paladino: l'azione artistica che diventa creazione autonoma, a un tempo didattica e ludica. Tavole che possono valere a "educare visivamente" i giova-nissimi, ma anche a divertire gli adulti.
Gillo Dorfles
"C'era una volta una testa caduta
e un'altra volta una zucca caudata:
non c 'era, invece, la stella cornuta,
e nemmeno quell'unghia trascurata:
poi c'era un cielo a scacchiera schiacciata"
Edoardo Sanguineti