Lo slancio vitale dell’astrattismo. Alessandro Sarra in mostra a Roma
Allo Z2o Project Space di Sara Zanin, la mostra di Alessandro Sarra sfida i canoni e le mode dell’orizzonte artistico contemporaneo con una serie di opere astratte

Vi sono artisti che, spaventati dall’imprevedibile bellezza del mondo, tentano di sottrarvisi, prediligendo rovistare tra i lasciti degli antichi Maestri, per conferire alle proprie opere un’aura retroflessa. Coloro che già Apollinaire definiva les nostalgiques du non-vécu.
Non così per Alessandro Sarra (Roma, 1966), di cui una teoria di lavori è ora in mostra alla Z2o Project, con la curatela di Michele Tocca.
Chi è Alessandro Sarra
Sarra – pittore astratto nel mare del figurativismo, da sempre incurante delle voghe del sistema nell’evoluzione costante delle sue tele – è animato da un bergsoniano élan vital. Osservare i suoi lavori restituisce alla fruizione la facoltà di un respiro dell’occhio e della mente, soffocato spesso da troppa arte che sembra discostarsi dal più trito concettuale per poi risultarne intrisa fino allo sfinimento.
La mostra di Alessandro Sarra a Roma
Variando spavaldo tra formati e cromie, Sarra va testando strade nuove senza remore. Le sue tele equivalgono a polifonici tentativi di curvature e giustapposizioni, grovigli di ipotesi, macchie, matrici, impronte, profili sfuggenti e fuggevoli. Ipotesi di geometrie astratte. Geometrie immaginarie, oppure, ed è forse la più equilibrata impressione: proposte di scardinamento degli argini entro i quali la pittura usualmente si muove. Con un motto di ludica noncuranza nei confronti dell’interpretazione.
Nel paradosso di un artista figurativo che cura la rassegna di uno astratto, Tocca – che pure nel suo fare sperimenta, sebbene in altre guise – si mostra curioso, s’interroga circa i lavori del collega.
Ad accomunare i due pittori un raro spirito di umile concretezza. E, sebbene osservando le tele di Sarra si possa andare col pensiero a certi gesti di Vedova, Accardi, Afro o Twombly, è anche questo solo un azzardo, un’ipotesi.








L’astrazione di Alessandro Sarra alla Z2o Project
Nella sarriana art de griffonage, per così dire, non c’è pretesa, né vanteria. Non c’è esasperazione, né l’insinuazione di un qualche nome illustre che risuona e grava. Risalta, in molte opere, un contrasto tra vuoto e pieno a generare una specularità asemantica e lieve. Ogni tratto resta sospeso nella dimensione delle più varie congetture, nel clima dell’astrazione pura, alla larga da ogni possibile prospettiva standardizzata.
Francesca de Paolis
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