Il profilo social italiano che divulga i pezzi di design che hanno fatto la storia
Asform Atelier porta al grande pubblico dei racconti inediti ai più sulla genesi di molti pezzi di design che hanno fatto la storia (e altri che avrebbero potuto farla). Abbiamo parlato con uno dei fondatori

Una storia di collezionismo contemporaneo e divulgato su Instagram, ma non solo: è il progetto Asform Atelier, che porta sui social pillole di design e racconti inediti ai più sulla genesi di molti pezzi che hanno fatto la storia e altri che avrebbero potuto farla. Progetti di grandi designer, visionari e aziende alcune delle quali ormai scomparse che hanno cambiato la storia e il modo di concepire il nostro contemporaneo, tutti nati dall’esigenza di rendere più facili, ma con un tocco in più, le nostre vite. Abbiamo parlato con uno dei fondatori, Marco Sartori, ideatore del progetto assieme a Enricomaria Todaro.











Com’è nato il progetto di Asform Atelier
“Come ogni idea, nasce un po’ per caso e un po’ per necessità nel 2020” ci racconta Marco Sartori, “dalla passione che abbiamo per il design d’interni, ma anche per la curiosità di scoprire la storia di piccole aziende di design della seconda metà del ‘900 soprattutto del nostro territorio, il Veneto, ma anche del nord Europa, alcune delle quali, oggi, sono scomparse come la Lumenform di Marghera”. Anche il nome Asform è un omaggio al progresso e alla storia del design: si tratta infatti di un acciaio innovativo molto elastico che ha iniziato a essere impiegato nel mondo creativo dagli Anni ’60 e ’70 e che ha permesso di realizzare progetti che prima erano rimasti solamente su carta o prototipi, impossibili da produrre per le loro caratteristiche tecniche. La parola Atelier invece vuole allargare la loro visione anche al mondo dei creativi, raccontando storie di artisti e scultori italiani che hanno un occhio puntato sempre sul design. “Ad esempio”, racconta sempre Sartori, “siamo molto legati all’arte cinetica e abbiamo avuto il privilegio di entrare in contatto con artisti tra cui Ennio Ludovico Chiggio, scomparso nel 2020, e Alberto Biasi”.

Asform Atelier: i progetti
“La pagina Instagram com’è oggi nasce nel 2023 e vuole raccontare a un pubblico generalista una dimensione più umana del design, fatta di persone e di soluzioni innovative che prendono spunto dalle esigenze del quotidiano. Mi piace sempre raccontare la storia della Sella di Zanotta nata alla fine degli Anni ‘50 proprio per dare un appoggio a chi parlava al telefono; d’altronde in quegli anni la cornetta si trovava attaccato alla parete e le persone trascorrevano le ore in piedi a parlare. Ed ecco che l’invenzione di un accessorio, piccolo, poco ingombrante ha sicuramente migliorato la vita di molte persone”. Sono proprio queste storie a fare la differenza e ad incuriosire ed avvicinare il pubblico. Ma Asform Atelier ha anche un respiro più nazionale, infatti tutti i pezzi di design sono anche a disposizione e noleggiabili per le aziende o in occasione di shooting fotografici e in alcuni casi c’è anche la possibilità di acquistarli mandando un DM su Instagram.










Asform Atelier e la ricerca dei pezzi di design
D’altronde, scovare chicche è uno dei punti focali del progetto di Sartori e Todaro e alla domanda “come fate a trovare i pezzi desiderati?” rispondono sempre che “non è mai facile, bisogna avere tanta pazienza ed essere dei grandi osservatori; i mercatini nazionali ed internazionali sono una fonte interessante, ma anche online si possono scoprire tante occasioni”.

Il futuro di Asform Atelier
“I progetti a cui stiamo lavorando sono tantissimi” continua Sartori, “ci piacerebbe riuscire a trovare uno spazio per creare una sorta di catalogo sulla storia del design della seconda metà del ‘900 con pezzi inediti magari di aziende poco conosciute ai più e anche per accogliere i collezionisti e clienti. Un altro prossimo sviluppo è sicuramente creare video interviste più lunghe a designer e creativi per scoprire quel quid in più sui loro processi inventivi”.
Valentina Poli
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