Alberto D’Amico e lo Studio Campo Boario

Lo Studio Campo Boario nasce nel 1991, di fronte alla Piramide, grazie all’iniziativa di Alberto D’Amico, Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese. L’obiettivo è offrire a Roma uno spazio “carbonaro” e non convenzionale, ai margini della città storica.
Comunicato stampa
Lo Studio Campo Boario nasce nel 1991, di fronte alla Piramide, grazie all’iniziativa di Alberto D’Amico, Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese. L’obiettivo è offrire a Roma uno spazio "carbonaro" e non convenzionale, ai margini della città storica. E la sede è la palazzina, progettata da Quadrio Pirani, nella quale D’Amico ha lo studio, l’abitazione e vasti locali (anche ipogei) che impiega da 34 anni per l’attività di sperimentazione interdisciplinare: arti visive, musica, cinema, letteratura, poesia. Negli stessi ambienti è esposta la collezione in progress di dipinti di pittori della domenica che l’artista acquista a Porta Portese e nei mercatini. Questa ricca raccolta di pittura spontanea e irregolare è parte integrante della poetica sui miti metropolitani e sui supereroi dei fumetti portata avanti da D’Amico. In mostra a Blocco 13, oltre ad alcune sue opere (e a un murale esterno realizzato con Claudio Bonuglia), sono esposti lavori di Massimo Arduini, Ysabel Dehais, Ada De Pirro, Nina Eaton, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Fabio Lapiana, Julie-Rebecca Poulain e Silvia Stucky.
Una succinta storia dello Studio Campo Boario, parte con la mostra di esordio del 1991, Formati minimi, seguita da proposte che uniscono diverse discipline come Pyramidone e Tropi e altro. Lo studio riapre nel nuovo millennio con Piramide Pride, sul Gay Pride romano del Giubileo del 2000. Il primo decennio è caratterizzato dalla collaborazione con la rivista Cultframe e da mostre tematiche incentrate sulla fotografia. A partire dal 2007, la collaborazione con Tino Franco dà vita a Piramide Channel, rassegna audiovisiva durata sette anni. Negli anni recenti le attività dello studio si sono espanse notevolmente. Tra queste, il progetto Bohario in collaborazione con Giuseppe Garrera e Marco Giovenale, collaboratori fissi dello studio insieme a Roberta Melasecca, Massimo Arduini, Tino Franco e Domenico Adriano. Si segnalano, inoltre, iniziative come Pornotismo, Doppia coppia, ed Eternità dorata.
Artisti, studiosi e letterati saranno protagonisti (il 6, il 10 e il 13 maggio, sempre alle 18) di incontri e dibattiti a Blocco 13 sulla storia dello Studio Campo Boario.
La serie artista-gallerista – La mostra di e su Alberto D’Amico fa parte della serie di Blocco 13 che rende omaggio ai personaggi che fanno della condivisione degli spazi un tratto distintivo del loro essere nel mondo dell’arte. Autori che destinano una parte del proprio studio, e del proprio tempo, a esposizioni, performance, incontri letterari o iniziative editoriali, chiamando a cimentarsi colleghi e amici. E dimostrando un’apertura ai linguaggi differenti rispetto al proprio. Ma, soprattutto, una curiosità e una marcata libertà di scelta, fuori da steccati, scuderie e regole di mercato. Da qui l’idea del binomio artista-gallerista da parte del curatore di queste prime 4 mostre, Carlo Alberto Bucci, che ha chiesto ai romani Paolo Di Capua (Hyunnart Studio), Piero Varroni (Edizioni Eos), Alberto D’Amico e Gianni Baretta (che ad Alessandria cura l’attività di Triangolo nero: sarà in via Benzoni dal 23 maggio), di raccontare la storia del loro spazio, a tutti gli effetti una loro “opera”. E di verificare, attraverso i propri lavori, e quelli di alcuni dei colleghi coinvolti, influssi, sintonie e reciproche contaminazioni.
Cenni biografici – Nato a Roma nel 1962, D’Amico è un artista multidisciplinare attivo nei territori di confine tra video d’animazione, pittura, fotografia, installazione e scrittura. Si è diplomato nel 1984 all’Accademia di belle arti di Roma, quindi, nel 1987, al Centro sperimentale di cinematografia (dove è stato docente e assistente dal 1990 al 1999). Ha seguito il Corso di perfezionamento in sceneggiatura, Script per la Rai (1998) e ha preso la laurea triennale in Estetica, a La Sapienza, nel 2016. Ha collaborato con artisti come Elisabetta Benassi, Paolo Canevari, Avish Khebrehzadeh, Marina Paris, Marco Colazzo, Massimo Arduini e Valentina Coccetti, realizzando video d’artista. Le sue opere sono state esposte in gallerie (Studio Stefania Miscetti, Galleria Sales e Pack), musei (Gnam e Pecci) e festival internazionali, tra cui la Biennale Cinema di Venezia. Nel 2023 ha pubblicato il libro Aenigma (IFIX), presentato alla fiera "Arte in Nuvola" insieme a una selezione di opere. Esposizioni recenti: 2023, FantaRai, a cura di Bruno Di Marino, Oga; 2019, Botanico da marciapiede, a cura di Matteo Piccioni, Studio Mo.C.A.