Tekla Aslanishvili

Tekla Aslanishvili (Tbilisi, 1988) è un’artista, regista e saggista con sede tra Berlino e Tbilisi.
La sua ricerca artistica include la realizzazione di documentari saggistici e video-installazioni.
Comunicato stampa
La mostra personale di Tekla Aslanishvili segna la conclusione del periodo di ricerca e residenza GRID Moving Curatorial Practices, un programma di residenza per curatrici under 30, sviluppato da Mucho Mas! in collaborazione con SEA Foundation (Tilburg), DAS ESSZIMMER (Bonn) e Myymälä2 (Helsinki), con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo.
Nel corso dell’anno, Irene Coscarella, curatrice selezionata per la prima edizione del progetto, ha avuto l'opportunità di entrare in contatto con spazi indipendenti e fondazioni europee, esplorando le identità culturali del Nord Europa e creando reti con artisti locali.
Tekla Aslanishvili (Tbilisi, 1988) è un'artista, regista e saggista con sede tra Berlino e Tbilisi.
La sua ricerca artistica include la realizzazione di documentari saggistici e video-installazioni.
I documentari presentati da Mucho Mas! sono opere multidisciplinari complesse che si sviluppano all'incrocio tra progettazione infrastrutturale, storia e geopolitica. La mappatura di infrastrutture e paesaggi, in Georgia e nei paesi del Mar Caspio, si concentra su architetture di diversa natura: edifici istituzionali, sculture ornamentali, strutture temporanee mai rimosse, cantieri abbandonati, viali interrotti.
Queste diverse costruzioni ci parlano delle molteplici aspettative future che confluiscono sul territorio. Il futuro appare come un processo continuo di tentativi ed errori, dove gli sviluppi positivi e negativi degli eventi sono legati insieme dalla speculazione.
In tutto il mondo, il rifiuto della necessità di una profonda trasformazione del modo di produzione, accumulazione ed estrazione che ci ha regalato l’Antropocene ha già trasformato le città nel luogo di un’incessante lotta tra le rovine di ciò che resta di un futuro indebitato ed espropriato.
Aslanishvili, nella sua pratica, osserva le relazioni in evoluzione tra governi, persone e territori, focalizzandosi su progetti infrastrutturali su larga scala. Attraverso collaborazioni interdisciplinari e approcci documentari sperimentali, esplora e intreccia strati frammentati di storia, tecnologia, geologia e mito che supportano queste infrastrutture logistiche ed energetiche.
La mostra è parte del circuito Echoes di EXPOSED Torino Foto Festival e sarà visitabile su appuntamento fino al 2 giugno 2025.