Orgoglio Antifascista. Per gli 80 anni dalla Liberazione i poster di CHEAP e Arci in tutta Italia
Un’azione corale, partecipata e trans-territoriale, che porta nel vivo dello spazio pubblico gli scatti delle grandi battaglie sociali e civili italiane. E un messaggio chiaro: l’antifascismo non è mai morto (e non può essere “sobrio”)

I ragazzi con le bandiere in Piazza Accursio, le femministe in corteo nel ’77 a Roma, le staffette partigiane e i grandi scioperi: gli scatti dei grandi momenti della lotta democratica italiana sono comparsi nelle nostre strade. In un momento storico in cui le celebrazioni del 25 aprile non possono più essere rituali superficiali – quando non “sobri”, come chiesto dal Governo per la morte di Papa Francesco, o persino annullati, come stiamo vedendo in queste ore – ma devono porsi come urgente momento di riflessione, Arci e il collettivo di arte pubblica femminista CHEAP lanciano la campagna nazionale Orgoglio Antifascista – 80 anni di liberazioni, portando in tutto il Paese una raccolta di grandi poster fotografici. Che vogliono ricordare che l’antifascismo è ancora una dichiarazione necessaria e importante, e che i valori della Liberazione possono essere tenuti in vita solo con la partecipazione collettiva e la memoria attiva.

La campagna di CHEAP e Arci
Com’è ormai consuetudine per CHEAP, il progetto consiste in una campagna diffusa e capillare di manifesti affissi nello spazio pubblico. Per Orgoglio Antifascista sono state coinvolte, da Nord a Sud, più di 40 città italiane (tra grandi centri urbani e province), attestando 80 anni di mobilitazioni e resistenze che hanno coinvolto la società a tutte le altezze: ci sono le manifestazioni contro il razzismo e la guerra e i movimenti femministi, gli operai e le partigiane, ma anche le civili e i civili che hanno prestato soccorso nel Mediterraneo. L’invito è quello, universale, ad abitare lo spazio pubblico con consapevolezza, difendendo le radici della democrazia anche contro le svolte autocratiche che vediamo in Italia, in Europa e nel mondo.








I manifesti dell’Antifascismo in tutta Italia per il 25 Aprile
Quelle scelte per la campagna sono fotografie storiche concesse da fotografi e archivi che hanno documentato l’Italia delle lotte: ci sono pezzi da collezioni famose come quelle di Uliano Lucas, Agnese De Donato e Michele Lapini, e ancora scatti dai patrimoni di Margherita Caprilli, Luciano Nadalini e Dino Fracchia, ma anche dalla Fototeca Gilardi, dal Fondo Anpi e da Mediterranea. Se le loro foto, trasformate in manifesti, sono incaricate di creare nuove narrazioni urbane, sta però alle persone che abitano lo spazio pubblico viverle, ricordare ed essere presenti.

Gli scatti antifascisti affissi in oltre 40 città italiane
Avviata a metà aprile e attiva fino ai primi di maggio, la campagna ha coinvolto Trento, Palermo, Torino, Lecce, Ferrara, Cuneo, Genova, Ravenna, Bologna, Bergamo, Pescara, Benevento e molte altre città in un’azione comunicativa senza precedenti, realizzata anche grazie alla rete di comitati e circoli Arci presenti in Italia. Il coinvolgimento capillare è dopotutto la base necessaria per un’azione corale, partecipata e trans-territoriale, che porti negli spazi condivisi una delle poche certezze rimaste: l’antifascismo non è morto e non deve morire.
Giulia Giaume
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