Il fotografo Marco Delogu e Antonello da Messina: confronto presente-passato in mostra a Siracusa
Il fotografo romano guarda a cinque capolavori del pittore rinascimentale siciliano, offrendo un dialogo con altrettanti ritratti scattati nel 1998, di forte intensità emotiva

I ritratti dipinti di Antonello da Messina e quelli catturati dall’obiettivo di Marco Delogu. Un confronto immaginato, forse anche inconsciamente desiderato, che diventa reale. Succede alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa, dove fino al 30 settembre 2025 è allestita la mostra Antonello da Messina. Marco Delogu, Cinque opere investigate e trasfigurate attraverso la fotografia,dialogo tra il Rinascimento e l’arte contemporanea. Ma ancor più all’essenza del progetto, riflessione di un fotografo dei nostri tempi – che è anche curatore noto e presidente di PalaExpo – sugli stimoli visivi del passato, e sull’influenza dei grandi maestri della storia dell’arte.
Un dialogo tra Antonello da Messina e Marco Delogu
Com’è Antonello da Messina, pittore quattrocentesco tra i più talentuosi interpreti della “pittura di luce” di importazione fiamminga, di cui ristretta è la produzione superstite. Tra i suoi lavori, proprio nelle sale di Palazzo Bellomo, a Ortigia, è conservato quel che resta dell’Annunciazione dipinta dall’artista nel 1474.
“Chi decide fare ritratti ha sempre in testa i lavori dei grandi maestri, molto di quella “pittura” era sicuramente dentro di me” spiega Delogu introducendo il progetto “Il gioco è stato semplice: confrontare dei ritratti realizzati da me alla fine del secolo scorso con i capolavori di Antonello da Messina che vidi nella retrospettiva di Roma del 2003, dove ne fotografai quattro”.

La mostra fotografica a Palazzo Bellomo a Siracusa
Dunque la mostra espone le foto dei quattro dipinti in questione oltre a quella dell’Annunciazione scattata a Siracusa, a confronto con altrettanti ritratti dal vero realizzati da Delogu oltre 25 anni fa. A contraddistinguerli tutti è la scelta del bianco e nero, che insieme al fuoco selettivo e a inquadrature studiate offre una lettura molto personale dell’opera di Antonello da Messina, enfatizzandone alcuni dettagli. Ma è nel confronto tra passato e presente che il progetto si arricchisce di ulteriori sfumature.

I ritratti a confronto nella mostra di Marco Delogu a Siracusa
L’Annunciata di Palermo (1475) – che è manifesto cristallino della nitidezza formale e insieme dell’intensità emotiva peculiari dei ritratti dell’artista – è posta in dialogo con Senada (2000), donna nomade immortalata da Delogu mentre allatta, “folgorazione nell’ombra di una baracca” nel campo Rom dietro Santa Maria della Pietà, a Roma. Il Cristo alla colonna (1476-78) è invece accostato al ritratto in primissimo piano di Papa Ratzinger scattato quand’era ancora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel 1998. Mentre dialoga con Pierluigi Concutelli (1998) l’enigmatico Ritratto d’uomo dipinto da Antonello da Messina in una data non precisata tra il 1465 e il 1476. Concutelli, ex terrorista nero ed ex comandante militare del Movimento Politico Ordine Nuovo, è ritratto da Delogu nel carcere di Rebibbia, “dopo pranzo, mentre con un po’ di schiuma si radeva dopo molti anni”. E di nuovo l’immagine di un cardinale, Paolo Dezza, fotografato sempre nel ’98 in un letto d’ospedale, trova corrispondenza nel Cristo in pietà sorretto da tre angeli (1474-76) di Messina. L’ultimo parallelo in mostra è quello che accosta l’Annunciazione con due scatti di Delogu: Erri De Luca fotografato nel campo davanti alla sua casa (1998) e la foto del campo Rom romano di cui sopra, con il marito di Senada, Davide Halilovic, che tiene per mano suo figlio, a chiudere idealmente il cerchio.
Livia Montagnoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati