Flash Art Event Updates: ma in Albania si vendono opere d’arte? Da Belgrado a Valona, storie di galleristi e di nomadismi dall’est Europa
Più che in altri stand, forse, a Flash Art Event il concetto di confine viene sviscerato dalle due gallerie provenienti dall’est del continente: The Promenade Gallery (Valona, Albania) e Beo_Project (Belgrado, Serbia). Artan Shabani, gallerista ma anche artista di The Promenade, ci introduce a un progetto curatoriale segnato da contenuti sociali ma non solo. Lo […]
Più che in altri stand, forse, a Flash Art Event il concetto di confine viene sviscerato dalle due gallerie provenienti dall’est del continente: The Promenade Gallery (Valona, Albania) e Beo_Project (Belgrado, Serbia). Artan Shabani, gallerista ma anche artista di The Promenade, ci introduce a un progetto curatoriale segnato da contenuti sociali ma non solo. Lo fa proprio parlando del suo dipinto e raccontandosi bambino, in mezzo a molti altri, cresciuto in un’Albania dove in porzioni di terra si creavano piccole colonie, cerchi fatti di persone, al centro dei quali qualcuno raccontava favole. E nel frattempo fuori dal cerchio imperversava il comunismo. La galleria critica l’accademismo che ancora vede imperversare negli ambienti artistici di Tirana, quale mezzo capace di coprire delle verità che c’è bisogno di tramandare, anche attraverso l’arte. “Gli artisti albanesi non hanno mai gridato a fior di pelle la propria angustia. Ancora oggi la trattengono nel silenzio e nell’ombra, quasi fosse un vino d’annata” recita il comunicato. Rebus forse da non svelare, fusioni alienanti sono le opere di Marco Fantini alle pareti dello stand, notevoli come gli acquarelli di piccolo formato di Enkelejd Zonja, spietati nonostante il rosa intimo che li attraversa. Chissà se ancora molti visitatori chiederanno a Shabani se in Albania si vendono opere d’arte, com’è già successo (…dicevamo sui confini?).
Nel settore L, Beo_Project, in collaborazione con l’associazione culturale 22:37,affronta un fil rouge che sta a cuore alla galleria, interessata al fenomeno del nomadismo: quello del passaggio e del luogo. I passaggi e i paesaggi offerti da ciascun artista, nell’accezione più personale e diversificata che paesaggio può acquistare, sono composti da luoghi e tempi vissuti, aperti da una chiave apparentemente consapevole e attuale. L’ampio (ma non esclusivo) impiego di tecniche e linguaggio propri del contemporaneo fanno sì che la mostra funzioni piuttosto bene come collettiva, al contrario alcune opere fruite singolarmente rischiano di risultare ostiche. Tra i più interessanti il lavoro di Ivana Spinelli, intorno al luogo-casa, così come la serie fotografica Mechanical Dream di Iva Kontić. Sull’evento ideato da Giancarlo Politi, dice la gallerista Zara Audiello: “La trovo un’operazione intelligente e siamo contenti di essere stati invitati. Flash Art Event dimostra che i visitatori e gli espositori possono incontrarsi anche a prezzi convenienti”.
– Lucia Grassiccia
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