Calma, troppa calma. La trappola di Laura Giardino
Una consuetudine diffusa mette in guardia dalle cosiddette acque chete: non c’è da fidarsi della troppa calma, quella apparente. E anche Laura Giardino sembra dello stesso avviso, presentando da AreaB tele dalla tranquillità ingannevole. Fino al 9 marzo, a Milano.
I setting sono scorci urbani, familiari, paesaggistici; le figure umane sono per lo più donne; lo stile è essenziale, con colori a campiture piatte, disegno sobrio e contorni graficamente ben delineati. Se non fosse per quel senso di turbamento che serpeggia svelto, si sarebbe tentati di identificare nelle situazioni descritte da Laura Giardino (Milano, 1976) tranquilli episodi di vita comune. Ma, in modo più o meno furtivo, l’ordinarietà viene scossa dall’ambiguità: si percepisce che qualcosa è accaduto, sta accadendo o accadrà nell’imminenza. La sfera del privato perde il suo valore rassicurante e si rivela come zona ibrida, dove si consumano azioni inconfessate, celate dietro un’apparente immobilità. Lo spettatore (volente o nolente) si trova a osservare scene dai contorni torbidi, dove il limite tra pubblico e privato si spezza, proprio come la calma è ormai spezzata dall’evidenza.
Serena Vanzaghi
Milano // fino al 9 marzo 2013
Laura Giardino – So Quiet…
a cura di Igor Zanti
AREA B
Via Cesare Balbo 3
02 58316316
[email protected]
www.areab.org
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