Al di là delle mode: jeans e scarpe da Utrecht a New York
Il blue jeans è tra i capi più iconici, di là del sesso, è il capo più versatile e trasversale del guardaroba, reinventato stagione dopo stagione sia nell’abbigliamento più sportivo e street, sia nella moda di fascia alta. È anche un tema molto italiano: non si deve dimenticare che la produzione del denim - il tessuto più comunemente usato per i jeans - trova proprio in Italia un grande bacino industriale e manifatturiero.
Arriva dal lontano nord la prima mostra dedicata a questo tema e organizzata dal Centraal Museum di Utrecht, che propone una grande evento per ripercorrere in modo assolutamente contemporaneo la storia e l’importanza del Blue Jeans negli ultimi 350 anni. La mostra – aperta fino al 10 marzo – è scandita secondo un itinerario tematico che vuole indagare il lato sperimentale e più creativo del jeans: dalla sua origine nel XVII secolo fino ad arrivare all’alta moda nel XX secolo, grazie a grandi designer e maison come Chanel, Jean-Paul Gaultier, Maison Martin Margiela, Marithé + François Girbaud e Yves Saint Laurent, senza trascurare tutti i grandi brand internazionali, tra cui l’olandese G-Star.
Parte integrante della mostra è il Laboratorio Blue Jeans, dove i visitatori possono mettersi al lavoro con il denim, reinventarlo, scambiarlo e personalizzarlo sperimentando diverse tecniche di lavorazione. Con questa mostra il Centraal Museum invita a riflettere sulla complessità del mondo jeans, un mix straordinario di artigianalità e innovazione tecnologica che guarda con grande attenzione all’aspetto sostenibile.
Da Utrecht a New York è di scena un’altra grande ossessione, forse la più irresistibile per le donne: la scarpa. Al Museo del FIT – Fashion Institute of Technology è allestita Shoe Obsession (fino al 13 aprile) dove si vedono oltre 150 esempi di calzature contemporanee, evidenziando gli stili più estremi e fantasiosi; on show sia le creazioni dei designer più famosi come Manolo Blahnik, Salvatore Ferragamo, Roger Vivier e Christian Louboutin, ma anche un panorama sorprendente dei numerosi stilisti emergenti del settore calzaturiero. In mostra anche alcuni pezzi unici provenienti dalle collezioni di diverse donne del fashion, tra cui la disegnatrice di gioielli Lynn Ban e Daphne Guinness. Un’ossessione che non passa mai di moda.
Federico Poletti
centraalmuseum.nl
www.fitnyc.edu
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #11
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