Italiani in Biennale. Il sondaggio di Artribune ne indovina tre: Biscotti, Cuoghi, Perrone. I lettori ne piazzano sul podio due, sbagliando il primo posto: Gioni lascia a casa l’amico Cattelan
Les jeux sont faits. Svelato oggi il pacchetto Biennale confezionato da Massimiliano Giorni per il suo Palazzo Enciclopedico. Un progetto che parte da una bella suggestione storica, intrisa di spirito utopico-visionario, e che alla storia guarda volentieri, quasi come una scelta di campo, forse con un pizzico di provocazione. Tanti i nomi di artisti non più […]
Les jeux sont faits. Svelato oggi il pacchetto Biennale confezionato da Massimiliano Giorni per il suo Palazzo Enciclopedico. Un progetto che parte da una bella suggestione storica, intrisa di spirito utopico-visionario, e che alla storia guarda volentieri, quasi come una scelta di campo, forse con un pizzico di provocazione. Tanti i nomi di artisti non più in vita (40 su 150), diversi i big approdati nell’Olimpo delle celebrità già da diversi lustri. E non mancano sorprese e riscoperte, come quel Marino Auriti la cui straordinaria opera enciclopedica dà il titolo all’intero progetto. Una Biennale vecchia? Forse una biennale libera dai cliché delle moda, che suggerisce un’idea di sperimentazione connessa al senso della tradizione.
E l’Italia? Quindici nomi, incluso Auriti, nato nel 1891 in Abruzzo, vissuto un po’ nell’ombra, portando avanti una straordinaria ricerca da autodidatta, e scomparso nel 1980 negli Stati Uniti. Oltre a lui ci sono Yuri Ancarani, Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Rossella Biscotti, Roberto Cuoghi, Enrico David, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Domenico Gnoli, Marisa Merz, Marco Paolini (che curerà programma di talk), Diego Perrone, Walter Pichler e Carol Rama. Squadra singolare. Pochi i mid career coccolati dal sistema, per una selezione in cui spiccano i tanti autori nati nel primo trentennio del secolo scorso, insieme a qualche figura interessante non inserita nell’establishment.
E veniamo alle previsioni di Artribune. Tanti di voi avevano partecipato al nostro sondaggio, lanciato giorni fa per provare a indovinare qualcuno dei connazionali scelti per il Palazzo delle Esposizioni e l’Arsenale. Tre sugli otto ipotizzati li avevamo azzeccati. Il più votato dai lettori è risultato il veterano Cattelan – forse per via dell’antico sodalizio con Gioni – col 32% di preferenze, seguito dalla Biscotti (col 17%) e da Cuoghi (12%). Sul podio, dunque, arrivano due degli effettivi invitati. Perrone, terzo nome indovinato, si accontenta invece del sesto posto, con il 9% – ex aequo con Di Massimo – mentre in fondo si è posizionato Roccasalva, che conquista appena il 5%. Francesconi sta a metà classifica, con un 10%, e Andreotta Calò penultimo.
E adesso, sotto con i commenti. Che ne pensano, lettori e votanti, della squadra presentata oggi? Che segnali sembra voler dare il curatore? Come ne esce l’Italia e che immagine ci apprestiamo a dare, nel più importante appuntamento al mondo per l’arte contemporanea?
– Helga Marsala
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