I maestri cantori della Biennale. Sfida a colpi di ugola tra le “squadre” nazionali…
Mai come quest’anno, l’Esposizione Internazionale d’Arte risuona di melodiosi gorgheggi. Ad ugole d’oro è affidato infatti il lavoro di Libia Castro e Olafur Olafsson per il Padiglione Islandese. Una delle performance ideate (e poi documentate con un video) per Il tuo paese non esiste, vedeva infatti come protagonista un mezzosoprano che, accompagnata da un chitarrista […]
Mai come quest’anno, l’Esposizione Internazionale d’Arte risuona di melodiosi gorgheggi. Ad ugole d’oro è affidato infatti il lavoro di Libia Castro e Olafur Olafsson per il Padiglione Islandese. Una delle performance ideate (e poi documentate con un video) per Il tuo paese non esiste, vedeva infatti come protagonista un mezzosoprano che, accompagnata da un chitarrista e un trombettista, in gondola per i canali della Serenissima, intonava un testo di Antonia Majaca. Su quella falsariga anche l’altro video, Constitution of the Republic of Iceland, che vede la Carta della terra del ghiaccio e dei vulcani trasformata in un’opera per soprano, baritono, coro da camera, piano e doppio basso.
Dello stesso… tenore l’opera lirica sperimentale “in cartellone” nel Padiglione Ungheria, dove, passata una macchina incidentata e un corridoio con leggii e spartiti, il video girato da Hajnal Németh mette in musica le “Interviste passive” legate a storie di incidenti stradali.
E che dire del Padiglione Olandese? Se il titolo Opera aperta non fosse abbastanza eloquente, basta entrare per ritrovarsi di fronte al palcoscenico “rietvildiano” di un teatro lirico, con tanto di quinte, praticabili e un pianoforte che suona da sé. Nella descrizione del progetto, poi, abbondano i riferimenti al mondo delle sette note – da Wagner a Monteverdi – e, in catalogo, un glossario specifico e una breve storia dell’opera nel paese del tulipani.
– Anita Pepe
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