Colore su epidermide. Un documentario sul tattoo
Come ha fatto il tatuaggio a passare da segno distintivo di bande criminali a espressione popolare? La storia del tattoo “chicano” nel film documentario di Eric Schwartz. In uscita ad aprile. Mentre nelle sale italiane circola “Educazione siberiana”, film anch’esso legato fortemente alla tradizione delle storie sulla pelle.
Negli ultimi anni, vedere gente tatuata è diventata una cosa normale. Grazie oppure a causa di tv, giornali, cinema e internet, da fenomeno underground e di risposta antisociale il tatuaggio è diventato parte integrante della moda e del costume quasi ovunque.
In Tattoo Nation, diretto da Eric Schwartz e scritto da John Corry e Marco Jakubowicz, non si parla della storia millenaria del tatuaggio, bensì dello sviluppo del tatuaggio stile “chicano” in nero e grigio che dalla costa ovest degli Stati Uniti, e più in specifico dalla California del Sud, a partire dagli Anni Settanta ha cominciato a espandersi a macchia d’olio, influenzando il modo di tatuare di mezzo mondo.
Il tutto inizia però una decina di anni prima, dalla “Pachuco Cross”, il segno distintivo per le bande di strada dei messicani americani di Texas e Southern California. Negli Anni Sessanta i marinai si facevano tatuare dai pochi studi del tempo piccoli soggetti tradizionali a quattro colori e nelle prigioni, per passare il tempo, si disegnavano immagini religiose e ritratti delle persone care sulla carta da lettere e sui fazzoletti di cotone a penna o matita.
Il tatuaggio “chicano” è andato poi miscelandosi con quello di tradizione giapponese, introdotto negli Stati Uniti da Ed Hardy dopo i suoi numerosi soggiorni in Giappone, aggiungendo nuovi elementi, sfumature e in alcuni casi anche del colore. Negli ultimi trent’anni gli stili si sono mescolati ulteriormente a livello globale e molti tatuatori hanno cominciato a passare dal tatuaggio alla pittura e alla scultura senza alcuna difficoltà, affermandosi definitivamente come artisti.
In Tattoo Nation, i maestri del tatuaggio “chicano” Charlie Cartwright, Jack Rudy e Freddy Negrete, aiutati dalle testimonianze di personaggi più o meno celebri, raccontano la storia del tatuaggio californiano in modo onesto e senza fronzoli. Un documentario di grande valore culturale, che niente ha a che vedere con gli ormai innumerevoli reality televisivi strappalacrime sul tema.
Marco Annunziata
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