Trentenni accasati (da mamma)
Pronti a procurarvi l’ennesimo film che in Italia non s’è visto o quasi? La rubrica L.I.P. - Lost In Projection di Giulia Pezzoli ha scovato un’altra pellicola da non perdere. Per una serata senza troppi intellettualismi.
Fatalista convinto e in costante attesa di un segno che gli permetta finalmente di compiere il suo destino, Jeff (Jason Segel), oramai più che trentenne, vive ancora in casa con la madre (Susan Sarandon), occupando parte del seminterrato in un’apatica inattività. Ossessionato dal film Signs e dall’architettura di piccoli indizi che ne ordiscono il perfetto finale, a Jeff basta il nome Kevin pronunciato dall’altra parte dell’apparecchio telefonico (la telefonata è di una persona che ha evidentemente sbagliato numero) per costruire in un giorno di rocambolesche avventure la sua identità e permettere al fratello in crisi di riacquistare quella da lungo tempo perduta.
I fratelli Duplass girano un film intelligente, che alterna con leggerezza ed equilibrio i toni di una commedia demenziale a quelli più riflessivi di un dramma esistenziale. Coerenti al movimento mumblecore, tanto caro al cinema indipendente americano degli ultimi anni (e altrettanto poco distribuito in Europa), i due registi si cimentano con budget limitati e dialoghi costantemente modificati dall’improvvisazione e dalla spontaneità degli attori (spesso, ma non in questo caso, non professionisti). Con Jeff who lives at home mettono in scena, con la giusta dose di ironia e spirito critico, il dramma dell’identità e della sua continua e spesso sconclusionata ricerca da parte di una generazione (la nostra) che fatica a stare nelle regole e nelle forme del suo tempo.
Jeff è un film semplice, che attraverso dialoghi efficaci e incisivi utilizza la giusta dose di comicità senza mai scadere nel melodramma, senza calcare la mano sulle problematiche (reali) che mette a fuoco. I fratelli Duplass analizzano la difficoltà dei rapporti famigliari e la necessità delle relazioni ma lo fanno con freschezza, concedendo ai loro spettatori un finale ottimista, pieno di buoni propositi.
Giulia Pezzoli
Jay e Mark Duplass – Jeff who lives at home
Usa | 2012 | 83’
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #10
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