Quando il museo diverte: su Sky Arte HD arriva “L’arte non è Marte”, nuovo format che tra quiz e prove pratiche porta i più piccoli alla scoperta della storia dell’arte. Prima puntata: come ti faccio una scultura alla Galleria d’Arte Moderna di Milano
Abbassa l’età media del suo pubblico e, conseguentemente, alza l’asticella. Sky Arte HD ci riprova con l’edutainment: a febbraio era stata la premiata ditta composta da Francesco Bonami e Alessandro Cattelan a provare a veicolare i misteri del contemporaneo, tentando di acchiappare una platea, quella televisiva, che si suppone fredda nei confronti della materia. Oggi […]
Abbassa l’età media del suo pubblico e, conseguentemente, alza l’asticella. Sky Arte HD ci riprova con l’edutainment: a febbraio era stata la premiata ditta composta da Francesco Bonami e Alessandro Cattelan a provare a veicolare i misteri del contemporaneo, tentando di acchiappare una platea, quella televisiva, che si suppone fredda nei confronti della materia. Oggi una sfida se possibile ancora più difficile: il bacino dove pescare è quello dell’infanzia; pubblico che per tradizione vede lo spazio del museo come ambiente ostico quando non addirittura ostile. Per far scattare la scintilla si tenta allora l’approccio ludico. Parte martedì 16 aprile alle 21.10 sui canali 130 e 400 della piattaforma Sky L’arte non è Marte, format che recupera l’atmosfera del quiz dinamico, mettendo in competizione due squadre di piccoli indagatori dell’arte. Hanno un’età compresa fra gli otto e i dodici anni i sei ragazzi in campo, guidati tra le sale di musei che diventano autentici laboratori da Mario Torre, scenografo già all’opera con produzioni televisive e cinematografiche.
Tre le prove a cui i team devono sottoporsi nel corso di ognuna delle otto puntate della serie: si parte con la Caccia al tesoro, con la missione di scovare, nella collezione del museo di turno, il pezzo che meglio rappresenta la corrente o il movimento oggetto della puntata; si passa poi al Tableau vivant, con i ragazzi chiamati a inscenare e rappresentare un’opera. Infine il momento dove ci si mette maggiormente in gioco: All’opera porta alla mente, è ovvio, l’ormai mitico Art Attack! con le squadre che si ingegnano a creare con le proprie mani un lavoro che si ispiri al tema della loro giornata al museo. Non una copia dal vero, ma una vera e propria interpretazione, la traduzione delle suggestioni raccolte durante le prove precedenti. Prima puntata registrata a Milano, nelle sale della Galleria d’Arte Moderna: il momento da inquadrare è il Neoclassicismo, l’artista da osservare e a cui ispirarsi Canova. La gara è aperta…
– Francesco Sala
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