I Magnifici 9. Chelsealess, ovvero l’arte durante la grande fuga
Questa settimana le grandi gallerie si sono recate tutte a Bruxelles e Colonia, e Chelsea sembra deserta come il Far West. Siamo costretti a indagare in altri quartieri e scopriamo che le mostre interessanti avvengono anche in posti e luoghi del tutto inaspettati.
La casa-galleria dei VIP. Tutt’altro che white cube si presenta la seconda sede di Marianne Boeski Gallery: una tipica casa newyorchese stile Vittoriano, svuotata del tutto e adibita a spazio espositivo. Nell’ingresso ci salutano i serbatoi/sculture di Matias Faldbakken, nel bagno possiamo osservare un excalibur di bottiglie di shampoo di Timur Si-Qin, upstair un peluche-monitor proietta un video di Cory Arcangel e sopra il camino sono collocate sculture di Oliver Laric. Solo per citare alcune delle 59 opere esposte. Il filo conduttore della mostra è il nostro rapporto con la memoria digitale.
www.marianneboeskygallery.com
Money, money, money. Una delle prime associazioni non profit di Bushwick inaugura Cashing Out, una mostra che indaga il nostro sistema finanziario. Gli artisti esposti da Nurture Art propongono attraverso le loro opere alternative creative per la nostra economia. La mostra offre un punto d’incontro per gli artisti e galleristi della zona: presto gli spazi sono pieni di gente creativa del quartiere e l’opening è un ottimo pretesto per continuare la serata nei bar dietro l’angolo.
www.nurtureart.org
Punto, linea, superfice. Il paradosso del modernismo. Piccola ma interessate questa piccolo galleria a Bushwick, un vero storefront. Le opere di Frank Webster riprendono paesaggi postindustriali che si inseriscono benissimo nel contest urbanistico fuori dalle finestre. Lauren Seiden al contrario indaga in maniera quasi kandiskyana la relazione tra luce e linee rispetto a forma e superficie.
www.storefrontbushwick.com
Don’t miss the files! Parecchio lontano dal centro di Bushwick, in un luogo assolutamente inaspettato si nasconde la galleria con la mostra più innovativa della settimana. Sei giovanissimi artisti mostrano opere realizzate con le nuove tecnologie: dalle videoanimazioni a nuove forme di stampa digitale, Outlet offre una collettiva in cui la combinazione tra new media ed estetica è particolarmente riuscita. Persino Papa Ratzinger è immortalato. Amici, colleghi e curiosi non mancano per celebrare e confrontarsi sulle ultime novità in ambito tecnologico che può essere sperimentato subito sul loro sito.
www.outletbk.com
L’arte e la tartaruga. SLAG Gallery inaugura con una mostra di pittura di Molly Stevens. Quando arriviamo c’è ancora poca gente, ma presto l’ambiente si riempie. I dipinti di Stevens, che lasciano intravedere delle figure umane, sono coraggiosi e divertenti. L’artista newyorchese ha elaborato questo ciclo di dipinti in riferimento a Lonesome George, l’ultimo esemplare di tartaruga conosciuto della famiglia Testudinidae, attualmente estinta. Le opere vogliono rappresentare l’isolamento, la lotta per la sopravvivenza, la ricerca di un senso della vita che quest’animale ha vissuto nei suoi ultimi giorni di vita.
www.slaggallery.com
Ci troviamo ora Downtown, non proprio quartiere di gallerie, ma una grande vetrina sulla strada invita a fermarsi. Attraverso i ritagli della pellicola che copre i vetri si vede una spettacolare installazione multichannel di Kimberly Venable, All this comes back. La massa di gente fa intuire che bisogna salire l’edificio e dopo aver fatto la fila per arrivare al sesto piano possiamo goderci un aperitivo con vista tetti di Manhattan in cui le opera ispirate all’architettura di Letha Wilson si inseriscono perfettamente.
www.artingeneral.org
Tutto tranne che galleria. Non galleria d’arte ma caffè letterario, ristorante, negozio di oggetti di design e spazio d’interazione: così si presenta Hotel Particulier. Questa settimana performa Brian Zanisnik con Weather Studies, un pièce che è vicino al teatro contemporaneo: un barbone sui binari di un treno immaginario, una giardiniera che spulcia un giocatore di baseball, un sollevatore di pesi che perde gli avambracci fatti di baguette fanno sorridere tutti spettatori per l’assurdità delle azioni.
www.hotelparticulier.com
Arte col joystick. La giovane galleria inaugura al primo piano con una mostra di pittura, interessante ma niente di nuovo. Il piano inferiore, o meglio lo scantinato, nasconde però una selezione di videoanimazioni: il futuro dell’arte può anche essere generato con i joystick. Mercury Retrograde: Animated Realities è composta da opere di sette artisti che portano sullo schermo le problematiche del consumismo contemporaneo, della globalizzazione e le relazioni tra potere e economia. Le immagini apparentemente divertenti e di solo intrattenimento celano una spietata critica della cultura dello spettacolo e della superficialità della comunicazione di massa.
www.stephanstoyanov.com
Gentrification. Ristrutturato dall’architetto giapponese Toshiko Mori, The Waterfallmansion è un esempio eclatante di come si possono far convivere il lavoro, l’arte, il benessere e la propria abitazione sotto lo stesso tetto. Ci troviamo Uptown, dove sorge questo vecchio palazzo ristrutturato: cinque piani trasformati in abitazione di lusso che comprende anche una galleria d’arte. L’opening di questa settimana è di Sangyong Lee, artista coreano che realizza le sue opera sulle pietre usate per miscelare l’inchiostro che serve per praticare la calligrafia orientale.
www.waterfallmansion.com
Sarah Corona
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