Visita guidata nel cervello di Francis Bacon. Roba da neuroscienziati: e infatti a parlarne al Madre arriva dall’University College di Londra Semir Zeki
“Bacon ci costringe ad osservare l’uomo, ‘questa grande scimmia infelice’, prigioniero della sua condizione; in ogni sua tela è rappresentata la natura bestiale dell’uomo”. Chi conosca anche solo superficialmente l’opera di Francis Bacon, sa bene che addentrarsi negli intricati meandri della sua mente è impresa titanica, che però può svelarsi decisiva per comprendere le mille […]
“Bacon ci costringe ad osservare l’uomo, ‘questa grande scimmia infelice’, prigioniero della sua condizione; in ogni sua tela è rappresentata la natura bestiale dell’uomo”. Chi conosca anche solo superficialmente l’opera di Francis Bacon, sa bene che addentrarsi negli intricati meandri della sua mente è impresa titanica, che però può svelarsi decisiva per comprendere le mille implicazioni psicologiche e comportamentali chi vi sono coinvolte.
Per questo il quinto appuntamento del ciclo di incontri Il senso di sé: tra arte e neuroscienze, proposto a Napoli dal Museo Madre, si presenta come imperdibile: a parlare della figura del grande irlandese arriva infatti (venerdì 26 aprile alle 18) Semir Zeki, docente di neuroestetica alla University College London, che ha studiato – fra molto altro – come varia nel cervello il flusso del sangue, e in quali zone confluisce, quando ad una persona viene fatto osservare un dipinto. “Quando si osserva un’opera d’arte – ha scritto -, sia essa un paesaggio, una natura morta, un’opera astratta o un ritratto, nel cervello si attivano le aree legate al piacere”.
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