Idea Finesettimana. A Reggio Emilia c’è il festival Fotografia Europea: tre giorni di mostre, eventi, incontri. Mentre la Collezione Maramotti fa tris, con Andy Cross, Laure Prouvost e Jason Dodge
Regio Emilia è in festa, per un lungo weekend di eventi, mostre, incontri: pioggia di arte e cultura, con una maratona che da giovedì 2 a domenica 5 maggio riempie i pomeriggi e le serate del grande pubblico e di quello di settore. Innanzitutto la fotografia. Quella del festival Fotografia Europea, articolato in una serie […]
Regio Emilia è in festa, per un lungo weekend di eventi, mostre, incontri: pioggia di arte e cultura, con una maratona che da giovedì 2 a domenica 5 maggio riempie i pomeriggi e le serate del grande pubblico e di quello di settore.
Innanzitutto la fotografia. Quella del festival Fotografia Europea, articolato in una serie di appuntamenti che restituiscono forme e visioni al tema “Cambiare. Fotografia e responsabilità”. Artisti internazionali, giovani talenti e nomi storici, mostre principali in spazi pubblici e progetti collaterali in gallerie e associazioni. Grande la mobilitazione cittadina e denso il palinsesto, da cui estrapoliamo qualche chicca. Ai Chiostri di san Pietro c’è Anders Petersen, svedese, invitato da Studio Blanco per un progetto di rilettura del territorio a un anno di distanza dal sisma, attraverso un compendio visivo dell’umanità che quel disastro ha vissuto e che tutt’ora custodisce il senso della paura, della fragilità, del pericolo: le foto di Petersen sono “un piccolo poema epico emiliano”, partorito nel corso di otto intensi giorni di lavoro, tra autostrade, musei, strade e piazze terremotate, sempre con la macchina in mano. Immortalando chiunque, qualunque cosa, per ricostruire il volto di una comunità nel cuore di una profonda frattura.
Altre atmosfere a Palazzo Magnani, dove si inaugura Murder is my business, mostra del celebre fotografo Weegee, geniale fotoreporter freelance attivo tra gli anni ’30 e ’40: scatti in bianco e nero che registrano, con la crudezza e l’immediatezza della cronaca, omicidi della malavita, incidenti stradali, devastanti incendi di caseggiati popolari… E ancora, all’interno della Sinagoga, il “Viaggio nel futuro” di Sergey Shestakov, memorie tragiche dalla Russia di Chernobyl, raccontando quello che resta dell’orrore, mentre nello spazio Gerra 50 memorabili scatti di Mick Rock immortalano star della musica come David Bowie, Lou Reed, Iggy Pop, Syd Barrett, diventando cover di dischi o documenti preziosi della storia del rock e del pop.
Non solo festival e non solo fotografia, però. Spostandosi alla Collezione Maramotti una tripla inaugurazione mette insieme al pittura di Andy Cross, i video e le installazioni di Laure Prouvost e un progetto out door di Jason Dodge. Si chiama House Painter il lavoro di Cross pensato per la fondazione, una casa fatta di quadri, che vede un centinaio di tele diventare materiale costruttivo, per una caleidoscopica fusione tra pittura, architettura e scultura. Vincitrice del Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con Whitechapel Gallery, Prouvost presenta i risultati della sua residenza in Italia, un’immersione panica nel paesaggio mediata dai sensi e interpretata come celebrazione della bellezza pura, tra visioni surrealiste, scorci romantici, immagini seducenti e movimenti fluidi. È ospitato invece nell’ex torre elettrica di uno spazio industriale dismesso, trasformato in centro aziendale e connesso alla Collezione, la prima installazione permanente di Dodge, un esperimento di modificazione dello spazio attraverso nuovi elementi strutturali.
– Helga Marsala
www.fotografiaeuropea.it
www.collezionemaramotti.org
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