Verso la Biennale: ultimi giorni per sostenere il Padiglione Italia. Al traguardo il progetto di crowdfunding: ecco come si arrotonda il budget di vice versa

Meno di un mese allo start. La Biennale di Venezia è alle porte e il fermento è già tutto nell’aria. Scadenza imminente, prima dei fatidici tre giorni di opening, è quella che riguarda il Padiglione Italia, curato da Bartolomeo Pietrtomarchi: finanziato con 600.000 deuro, il progetto espositivo, che accoglierà i lavori di quattordici artisti italiani […]

Meno di un mese allo start. La Biennale di Venezia è alle porte e il fermento è già tutto nell’aria. Scadenza imminente, prima dei fatidici tre giorni di opening, è quella che riguarda il Padiglione Italia, curato da Bartolomeo Pietrtomarchi: finanziato con 600.000 deuro, il progetto espositivo, che accoglierà i lavori di quattordici artisti italiani di diverse generazioni, sta provando a integrare il suo budget tramite un’azione di crowdfunding: a partire dallo scorso 12 febbraio chi desidera sostenere il Padiglione può versare un  contributo volontario (da un minimo di 5 euro fino a un massimo  di 10mila) , secondo quella logica partecipativa e collaborativa così diffusa di recente.
E sono ancora tre i giorni che separano dalla dead line: c’è tempo fino al 12 maggio, alle ore 12, per dare una mano a vice versa, scegliendo di essere non solo fruitori ma anche micro produttori. A cosa serviranno i fondi raccolti? Dalle produzioni delle opere alla mediazione culturale, dalla promozione e la comunicazione all’organizzazione di un convegno conclusivo.

E come previsto dal format standard delle pratiche di crowfunding, a ogni donazione corrisponde un benefit: chi versa il suo obolo vedrà il proprio nome in un elenco esibito all’ingresso del Padiglione Italia e stampato sul catalogo e sul sito della mostra; e poi ci sarà una cartella con stampe a tiratura limitata degli artisti, numerate e firmate in originale, delle copie del catalogo firmate, dei pacchetti di visite guidate, un invito per l’inaugurazione, degli incontri con artisti e curatore.
Ultimo sforzo, dunque, per raggiungere il traguardo e concedersi il privilegio di partecipare al primo progetto di “produzione dal basso” avviato da un’istituzione pubblica italiana, sull’esempio di simili esperienze internazionali: dalle campagne Tous Mécènes del Louvre e Let’s Build a Goddamn Tesla Museum negli Stati Uniti.

www.viceversa2013.org

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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