Declinazioni del corpo al Pecci di Milano
Un’indagine artistica, storica e documentativa sugli Anni Sessanta e Settanta sviluppata a partire dal corpo come linguaggio di azione e visione. Azionismo, Body Art, performance e altri media si intersecano in una mostra completa, che celebra grandi nomi ma anche personalità ancora da riscoprire. Al Museo Pecci Milano, fino al 15 giugno.
Affrontare il tema del corpo, nell’arte, significa andare ben oltre un movimento, un gruppo o un preciso linguaggio. Se poi i decenni presi in considerazione sono quelli delle neoavanguardie degli Anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, allora la questione si fa maggiormente trasversale, arricchendosi di ricerche molto diverse (performance, installazione, video, fotografia, happening, narrative art).
La mostra, in quest’ottica, riesce bene a fornire una panoramica esaustiva del fermento produttivo di quegli anni. Già il titolo offre una chiave di lettura: azione e visione. Una duplice interpretazione che, nelle opere dei 60 artisti selezionati, prende forma non solo nell’intervento diretto sul proprio fisico (come nella Body Art) ma anche nella percezione di corpo come relazione e analisi sociale, antropologica e politica.
La fotografia e il video hanno spesso accompagnato queste sperimentazioni, diventando documentazione dell’azione oppure linguaggio stesso di indagine. Di Dennis Oppenheim e di Vito Acconci sono presenti due rassegne di video work dal 1970 al 1973/74, a testimonianza del loro rapporto con il corpo: fusione/scambio con l’esterno per Oppenheim, analisi ed estrema resistenza per Vito Acconci. Di Marina Abromovic vengono presentati Relation in space, Relation in time e Rythm 0, qui particolarmente significativo per la richiesta di interazione del pubblico sul corpo della performer.
Di sapore antropologico e poetico sono i lavori di Michele Zaza, Aldo Tagliaferro, e Gianfranco Barucchello. Cruento e politicamente impegnato il lavoro di Hermann Nitsch, Günter Brus e Rudolph Schwarzkögler, sicuramente tra le note più visivamente sanguinolente della mostra, insieme alle cicatrici di Gina Pane. Immancabili i tableaux vivants di Luigi Ontani che, come Cindy Shermann, anche se in modi differenti, traveste il proprio corpo, creando situazioni ibride ricche di citazioni.
Uno sguardo anche all’Arte Povera con Giuseppe Penone (del quale è esposto un libro d’artista molto interessante che presenta una “mappatura” fotografica della sua pelle), Michelangelo Pistoletto, Giovanni Anselmo. La serie di fotogrammi di Maurizio Nannucci lo ritraggono nel tentativo di scrivere sull’acqua, elemento naturale che si ritrova anche nel video di Ana Mendieta in cui il suo corpo, nudo, si riverbera nella corrente di un fiume.
Da non dimenticare il “nucleo femminile” dell’esposizione che, a suo tempo, è stato protagonista delle protesta femminile nell’arte: Eleonor Antin, Valie Export, Joan Jonas, Birgit Jürgenssen e Ketty La Rocca.
Serena Vanzaghi
Milano // fino al 15 giugno 2013
Corpi in azione / Corpi in visione. Esperienze e indagini artistiche 1965-1980
a cura di Angela Madesani, Annamaria Maggi, Stefano Pezzato
artisti: Marina Abramovic,Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Eleanor Antin, Gabor Attalai, Michael Badura, Dobroslaw Baginski, John Baldessari, Gianfranco Baruchello, Bill Beckley, Joseph Beuys, Günther Brus, Cioni Carpi, Giuseppe Chiari, Giorgio Ciam, James Collins, Roger Cuthfort, Fernando De Filippi, Giuseppe Desiato, Gino De Dominicis, Valie Export, Joachen Gerz, Gilbert & George, Dan Graham, Al Hansen, John Hilliard, Peter Hutchinson, Joan Jonas, Birgit Jurgenssen, Allan Kaprow, Jürgen Klauke, Robert Kleine, Ketty La Rocca,Urs Lüthi,Roberto Malquori, Fabio Mauri, Bruce Mc Lean, Ana Mendieta, Charlotte Moormann, Maurizio Nannucci, Bruce Nauman, Hermann Nitsch, Luigi Ontani, Roman Opalka, Dennis Oppenheim, Gina Pane, Giuseppe Penone,Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Arnulf Rainer, Cindy Sherman, Rudolf Schwarzkogler, Helmut Schweizer, Stelarc, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Francesca Woodman, Michele Zaza
MUSEO PECCI
Ripa di Porta Ticinese 113
0574 5317
[email protected]
www.centropecci.it
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