Il Cristo velato e La sposa madre. A Napoli la Cappella Sansevero si apre per la prima volta all’arte contemporanea: ecco le immagini dell’installazione video-luminosa di Roxy in the Box
Facendo le dovute proporzioni, è un po’ come quando al Louvre cadde il tabù di esporre artisti viventi, o quando la Reggia di Versailles iniziò a programmare mostre di grandi creativi di oggi (a brevissimo toccherà a Giuseppe Penone). Eventi a loro modo epocali, paradigmi di modalità di fruizione del patrimonio che si evolvono con […]
Facendo le dovute proporzioni, è un po’ come quando al Louvre cadde il tabù di esporre artisti viventi, o quando la Reggia di Versailles iniziò a programmare mostre di grandi creativi di oggi (a brevissimo toccherà a Giuseppe Penone). Eventi a loro modo epocali, paradigmi di modalità di fruizione del patrimonio che si evolvono con le mutate temperie della società. Ora è la famosissima Cappella Sansevero, tempio del Barocco napoletano, ad aprirsi all’arte contemporanea: quel luogo sacro e sacrale che custodisce – assieme ad altre opere – il mitico Cristo velato, capolavoro di Giuseppe Sanmartino che ha fatto versare fiumi di inchiostro a studiosi, a volte anche troppo fantasiosi.
Ad abbattere il “muro” sull’attualità ci pensa la performer napoletana Roxy in the Box: è lei a presentare – nella navata a pochi passi dalla scultura – l’installazione video-luminosa dal titolo La sposa madre: “Nella città che con Pergolesi ha consegnato alla musica il più bello Stabat Mater della storia – si legge nel testo critico di Anita Pepe -, e generazioni di braccia piene di dignità, Roxy in the Box firma un’installazione luminosa, ove Pietà e Passione si incontrano in quell’unico luogo sacro chiamato dolore”. L’inaugurazione oggi, 4 giugno: sarà possibile vedere l’intervento fino al 9 giugno, ma intanto arriva la puntualissima fotogallery…
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati