Giuseppe Gallo e la cerimonia delle culture umane
Passato e presente, sacro e profano. I Prismi di Giuseppe Gallo, tra profonde e imperscrutabili rivelazioni, elevano – come prodigiosi piedistalli – maschere dall’essenza misteriosa. All’Oratorio di San Rocco, a Padova, fino al 30 giugno.
La sensazione di avere interrotto una sorta di rituale religioso assale immediatamente lo spettatore all’ingresso del cinquecentesco Oratorio di San Rocco. Si comincia a scrutare lo spazio dall’aura reverenziale, in cerca di qualche spiegazione, che sembra non arrivare mai. Ventisei sculture bronzee (Prismi, 2007) disposte a spirale accompagnano il visitatore in un ascetico percorso alla riscoperta di antiche maschere, archetipi di un lontano e poetico passato, che sta all’origine delle civiltà umane, fra tradizioni religiose, folcloristiche e rituali di ogni continente.
Giuseppe Gallo (Rogliano, 1954; vive a Roma) – protagonista della Nuova Scuola Romana di San Lorenzo – innalza le sue maschere su basi prismatiche, seguendone gli stessi profili. Come idoli da venerare, nelle loro mistiche pose, sembrano attendere qualche magica rivelazione.
Elisabetta Allegro
Padova // fino al 30 giugno 2013
Giuseppe Gallo – Prismi
a cura di Nicola Galvan e Mattia Munari
ORATORIO DI SAN ROCCO
Via Santa Lucia
049 8753981
[email protected]
padovacultura.padovanet.it
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