Nella tana del coniglio di Camille Rose Garcia. Al Museo Disney di San Francisco torna il mito di Alice in chiave pop-surealista. A confronto con preziose illustrazioni d’epoca
Alice come non l’avevate vista mai. Rivisitata in mille modi, con innumerevoli versioni iconografiche, narrative, filmiche, la mitica bambina disneyana perduta nel paese delle Meraviglie riappare adesso anche in chiave pop surrealista. Dal 9 maggio scorso e fino al prossimo 3 novembre, il Disney Family Museum, nel presidio di San Francisco, accoglie una mostra dal […]
Alice come non l’avevate vista mai. Rivisitata in mille modi, con innumerevoli versioni iconografiche, narrative, filmiche, la mitica bambina disneyana perduta nel paese delle Meraviglie riappare adesso anche in chiave pop surrealista. Dal 9 maggio scorso e fino al prossimo 3 novembre, il Disney Family Museum, nel presidio di San Francisco, accoglie una mostra dal titolo “Down the rabbit hole”, in cui lavori dell’artista lowbrow Camille Rose Garcia sono esposti insieme a quelli della mitica illustratrice statunitense Mary Blair, fin dagli anni Trenta arruolata in casa Disney, colei che diede all’originale Alice in Wonderland l’impronta inconfondibile, nelle forme e nella palette dei colori.
In mostra circa quaranta opere che vanno ad aggiungersi a quelle di una tradizione di illustratori che, a partire da John Tenniel, hanno nutrito l’immaginario collettivo legato alle vicende dell’eroina di Lewis Carroll, pubblicate nel 1865.
La reinterpretazione di Garcia ha tenuto conto ampiamente delle scelte narrative e compositive di Tenniel, ma segue ovviamente il tipico stile goth che identifica l’artista. Classico e pop-surreale si concentrano nel rabbit hole e in tutto il contesto fantastico della storia, con una potenza evocativa esemplare, lasciando trasparire l’eco del film animato di Disney soprattutto attraverso i colori. Un omaggio a Tenniel ma anche a Walt Disney, da parte di una delle esponenti principali della scena losangelina ed internazionale riconducibile al movimento del pop surrealismo, da sempre nutritosi di riferimenti tratti da cartoni animati, sitcom tv, musica, fumetti, illustrazioni, tattoo art. Un universo visivo che proprio in Alice nel Paese delle Meraviglie trova una delle eroine iconografiche esemplari.
Oltre alla storia di Alice, Camille ha di recente illustrato anche Biancaneve per la stessa casa editrice: per gustarsi un saggio live del suo tratto, ecco un video che la riprende mentre anima l’intramontabile favola disneyana.
– Diana Di Nuzzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati