Le icone contemporanee di Maria Vittoria Backhaus, tra ironia e leggerezza
L’ironia di Maria Vittoria Backhaus incontra lo spazio de La Fenice Gallery con un progetto che indaga con leggerezza il senso dell’icona in una realtà tanto frammentata come quella attuale. A Venezia, fino al 28 luglio.
Cosa significa essere icona nell’età contemporanea? Maria Vittoria Backhaus (Milano, 1942) si pone questa domanda nella personale 7ICONS allestita nell’intimo spazio de La Fenice Gallery, a pochi passi dall’entrata principale del celebre teatro veneziano. Sette icone, certo, ma soprattutto sette individui divenuti innanzitutto significanti, sembrano suggerire le vibranti composizioni barocche costruite dalla fotografa: “Mick Jagger era un simbolo della contestazione giovanile e ora cos’è”, si chiede l’artista, “se non un gadget?”. L’immagine si fa ricettacolo di citazioni più o meno personali e scava nella memoria del visitatore, inizialmente ammaliato dalla gioia cromatica.
Viene presentato, inoltre, il trailer di The Red Sheep, il documentario sulla sua vita a cura di Sara Tirelli: come a dire che l’arte di Maria Vittoria Backhaus è inscindibile dal modo in cui ha combattuto e affrontato la vita.
Filippo Lorenzin
Venezia // fino al 28 luglio 2013
Maria Vittoria Backhaus – 7Icons
LA FENICE GALLERY
Corte del Tagliapietra
041 523 2333
[email protected]
www.lafenicegallery.com
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