Da Los Angales a Venezia, tra una barca e uno skate. Regia italiana, per il nuovo spot Lakai
Cultura skate, amore per lo sport, spirito da viaggiatori ed energia da sognatori. Tutto insieme, in uno spot firmato da Federico Vitetta per il brand californiano Lakai. Il protagonista? Un’icona dello skateboard internazionale
Spot riuscitissimo per Lakai, mitico brand californiano fondato nel 1999 dai due skateboarder professionisti Mike Carroll e Rick Howard, specializzato nella produzione di sneaker tecniche e molto trendy per lo skate, ma anche in accessori e streetwaear: felpe, cappellini, magliette, calze, zaini. Punto di riferimento per la community internazionale di skater, Lakai cavalca alla grande l’onda della comunicazione: branding intelligente e creativo, come da tradizione in ambito sport & street.
Per quest’ultimo piccolo capolavoro video hanno chiesto una mano a Federico Vitetta, nome di punta della scena skate milanese già dalla fine degli anni Ottanta, oggi affermato regista e videomaker con base a Los Angeles, attivissimo per grossi marchi e circuiti del settore. Una carriera accelerata, nel segno della passione e del divertimento, tra culto per lo skate, cultura visiva e finezze cinematografiche. E dev’essersi divertito parecchio, Vitetta, con questo nuovo lavoro, diviso con un’icona internazionale dello skateboard, il trentasettenne Guy Mariano, californiano, in pista fin dall’adolescenza, nel ’91 tra i protagonisti del noto skate film Video Days, firmato dalla storica azienda Blind Skateboards di Mark Gonzales.
Mariano, unico personaggio del nuovo spot Lakai, interpreta un racconto tanto breve quanto avvincente, una specie di sogno metropolitano, tra Italia e Usa. Punto di partenza è Venice Beach, distretto della zona Ovest di Los Angeles, conosciuto per il suo aspetto folkloristico, che un po’ richiama le atmosfere lagunari, tra spiagge, canali, ponticelli, passeggiate sul lungomare e romantiche casette residenziali; qui, uno scanzonato Guy si fa due giri su una barca a remi sgarrupata: gli occhi chiusi, il dondolio, un attimo di buio e poi… luce, il cielo capovolto, il mondo sottosopra, ed ecco Venezia. La barchetta magica, tramutata in gondola, lo trasporta con un balzo spazio-temporale dall’altro lato dell’Oceano, nel cuore della Serenissima, tra dimore del settecento, dedali di calli, ponti, banchine e incredibili cromie. Un giro sullo skate, attraversando la città con mirabolanti acrobazie e poi, d’un colpo, il mare: caduto giù per errore, Guy scompare nel blu. Ed è subito The End. Una scarpa Lakai che galleggia sul pelo dell’acqua è l’unica traccia che c’è. Che sia tornato dall’altra parte, sbucando con un tuffo a Venice Beach? L’incantesimo continua: sogni ad occhi aperti, per viaggiatori con la voglia di sfrecciare.
Helga Marsala
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