L’architettura che verrà è a Selinunte
Dal 14 al 16 giugno 2103 si è svolto a Selinunte il terzo meeting internazionale “Architects meet in Selinunte” organizzato dall’AIAC – Associazione Italiana di Architettura e Critica e presS/Tfactory, che quest'anno ha avuto come tema “l’architettura che verrà”. Ecco come è andata.
Nella splendida cornice del Parco Archeologico di Selinunte – tra i più estesi al mondo – all’interno del centro conferenze del Baglio Florio si sono avvicendate a ritmo continuo e incalzante idee, proposte e visioni dell’architettura che verrà, alla presenza di oltre 600 architetti tra pubblico e relatori provenienti da tutta Italia. Oltre alle conferenze, nelle vicinanze del Tempio di Hera sono stati installati due elementi contemporanei valorizzando e aprendo eccezionalmente al pubblico un ingresso al Parco Archeologico mai utilizzato. Il cosiddetto “tridente” progettato dagli architetti Minissi e Porcinai.
Il primo elemento è stato il luminoso e-QBO, un micromuseo off-grid ideato e progettato da Romolo Stanco con la supervisione scientifica di Stefano Besseghini e RSE (Ricerca Sistema Energetico) che per l’occasione presentava idee sulle smart city del prossimo futuro. Un cubo di cinque metri per lato in grado di accumulare energia in modo autonomo (da fonti rinnovabili), senza essere collegata alla rete elettrica, e restituirla sotto ogni forma di alimentazione.
Un’energia che è stata a sua volta utilizzata per illuminare il secondo elemento espositivo realizzato in occasione de meeting: il Tavolo dell’Architettura a cura della Fondazione ARCH dell’Ordine degli Architetti di Ragusa. Ben 84 metri dove erano in esposizione 10 mostre accomunate dal tema L’architettura che verrà. Tra queste era possibile vedere i progetti partecipanti al concorso Premio Fondazione Renzo Piano 2013, Young Italian architects 2012, Premio Nazionale di architettura Mauro Rostagno e Premio Internazionale Abitare il Mediterraneo. Oltre che una serie di progetti legati all’isola come Collage, Visions for Sicily, Welcome to Sicily e Top Trapani Architects.
Il primo giorno di meeting ha visto alternarsi di trenta tra i più interessanti studi di architettura italiani che hanno illustrato la propria visione sull’architettura che verrà. Tra loro Antonello Stella – Alfredo Ingletti (3TI_LAB), Maria Claudia Clemente – Francesco Isidori (Labics), Daniele Corsaro, Paolo Iotti (Iotti&Pavarani), Junko Kirimoto (Alvisi e Kirimoto + Partners), Lazzarini e Pickering, Walter Nicolino (Carlo Ratti Associati), Filippo Pagliani (Park Associati) e Filippo Raimondo (ABDR).
In serata, presso il CAM – Campus Archeologico Museale si è tenuto il simposio Sette+sette+ 1 per la Sicilia, coordinato da Franco Porto, presidente di Inarch Sicilia. Un’interessante tavola rotonda nella quale sette imprenditori locali si sono confrontati con sette studi di architettura siciliani per ragionare insieme sul futuro dell’isola, mettendone in evidenza sogni e contraddizioni.
Sabato 15, Lia Piano (Fondazione Renzo Piano) e Diego Barbarelli, hanno introdotto i giovani architetti della seconda edizione Premio Fondazione Renzo Piano, della terza edizione del concorso Young Italian Architects 2012 e ai giovani studi siciliani selezionati dall’associazione AIAC. A chiusura della sessione pomeridiana, il presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie ha illustrato il progetto RI.U.SO. 01 – Rigenerazione Urbana Sostenibile. Il meeting ha visto la sua conclusione davanti alla scenografica cornice del Tempio di Hera, dove sono stati assegnati alcuni premi. Il Premio Internazionale Selinunte è stato conferito a Mario Bellini, un architetto che, nel corso della sua carriera, ha incarnato ai massimi livelli la figura dell’architetto umanista i cui interessi globali vanno dal design all’architettura e in assoluto il più premiato designer della storia del disegno industriale internazionale, con ben otto Compassi d’oro. Sua la lecture a chiusura del meeting. Il Premio Nazionale Selinunte è stato assegnato a Gianni Pompeo, ex sindaco, tra gli inventori della formula Architects meet in Selinunte; Orazio Torrente, gli architetti Lazzarini e Pickering, per l’alta qualità del lavoro svolto in Italia e all’estero in un perfetto connubio tra architettura europea e made in Italy, il progettista Walter Nicolino per il lavoro che unisce componenti materiali e componenti immateriali e digitali, l’architetto Paolo Riani, per il suo lavoro didattico, e la giovane progettista siciliana Ada Mangano, per il lavoro interessante presentato nella mostra Collage”, scelto dalla giuria costituita da Domenico Cogliandro, Francesco Pagliari, Marcello Pazzaglini e presieduta da Alessandra Muntoni.
Andrea Ditta
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