Il bello non basta più: servono idee che stiano in piedi, in forma di impresa. Così Fondazione Cariplo, che presenta il nuovo iC, open call per selezionare e sostenere progetti di innovazione nel campo della cultura

Mettiamoci d’accordo, una buona volta. E vediamo di definire cosa sia – o meno – un’idea innovativa. Spegnete pure le lampadine che aleggiano sopra le vostre teste e pensate, piuttosto, ad Archimede Pitagorico. L’allampanato personaggio della Disney, ovviamente, tanto estroso e geniale quanto imbranato e inconcludente. Ecco: di innovativo lui ha ben poco. Perché per […]

Mettiamoci d’accordo, una buona volta. E vediamo di definire cosa sia – o meno – un’idea innovativa. Spegnete pure le lampadine che aleggiano sopra le vostre teste e pensate, piuttosto, ad Archimede Pitagorico. L’allampanato personaggio della Disney, ovviamente, tanto estroso e geniale quanto imbranato e inconcludente. Ecco: di innovativo lui ha ben poco. Perché per innovazione conviene intendere quello che Luca Dal Pozzolo, presidente di Fondazione Fitzcarraldo, definisce sì “un processo magico, chimerico”; ma che stia in piedi, abbia la forza si sostenersi ed autoalimentarsi. Non è in cerca del Santo Graal, ma di idee che funzionino: così Fondazione Cariplo, che presenta a Milano il suo nuovo Progetto iC, dove la sigla sta ovviamente per Innovazione Culturale. Si è chiusa la parentesi del bando che sosteneva onlus e associazioni a valorizzare i beni culturali, con l’istituzione lombarda a sostenere dal 2008 al 2011 quasi cento diversi progetti con una iniezione di 7 milioni di euro. Come è andata? “Tanti bei progetti, ma poco sostenibili. E il bello, oggi, non basta più”. Bada al sodo Alessandro Rubini, responsabile Cariplo per il nuovo programma di finanziamenti, che svela come i check sui progetti finanziati grazie alla precedente finestra di finanziamenti siano stati fondamentalmente deludenti quando si provava a toccare il tema ricavi. È vero che si faceva cultura e non bulloni, ma è altrettanto vero che al cofinanziamento Cariplo stimato tra il 60 e il 70% difficilmente faceva da contraltare un’adeguata campagna di reperimento risorse. Con il pubblico a contribuire solo per il 2,3% all’avventura dei soggetti creati da under 35. Morale della favola: finché si resta attaccati al seno di mamma Cariplo si fanno cose ottime e giustissime, ma una volta giunto il momento di lasciare il nido ci si schianta nell’incapacità di volare da soli e di trovare gli strumenti per costruirsi le proprie ali.
Da qui il twist, deciso. A partecipare al bando – si apre in queste ore e scade il 31 ottobre – può essere chiunque, purché residente o domiciliato tra Lombardia e Piemonte orientale. Niente paletti, nessuna corsia privilegiata per associazioni o onlus varie. Chi ha idee che ritiene innovative nel settore dei beni culturali può presentarle online. Le migliori – si punta a quota cinquecento – vengono vagliate e presentate nel corso di un evento pubblico; la scrematura finale porta i possibili futuri imprenditori di domani ad una full immersion di due mesi per acquisire le chiavi per passare dalle parole ai fatti. Oltre agli strumenti per farlo.
A scuola di impresa, insomma, con l’aiuto di soggetti che vanno da Avanzi – quelli che hanno architettato Che fare – alla Fondazione Fitzaccarldo, passando per gli esperti di venture capital di dPixel e Make a Cube.

– Francesco Sala

http://www.fondazionecariplo.it/it/bandi/arte-cultura/cultura-e-creativita.html

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Francesco Sala

Francesco Sala

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