Una stazione per l’arte. Bianco-Valente a Mergellina
Un nuovo effervescente disegno di Bianco-Valente per gli spazi della Stazione di Mergellina di Napoli si dissemina sul territorio italiano. Con un intervento ubiquo che sospende il tempo e invita a seguire la stella maestra dell'arte.
Rivestita di cavi elettroluminescenti, la Stazione di Mergellina è arena di un nuovo, brillante progetto firmato da Bianco-Valente (a cura di Adriana Rispoli) che si apre a un pubblico involontario e distratto (Benjamin) per creare uno stato contemplativo della città con un codice di luce che punta il proprio bagliore sugli occhi dello spettatore con immagini inaspettate e leggere. Si tratta di una personale (primo “matronato” concesso dal Madre, Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina di Napoli per compartecipare e dialogare con il contemporaneo della Regione Campania) che si estende lungo le varie articolazioni della stazione con lo scopo di offrire uno spazio di confronto, di trasformazione del luogo comune – un luogo abusato, cancellato dalla distrazione quotidiana – mediante presenze estetiche che mirano a “sottolineare concettualmente e fisicamente il ruolo della Stazione come luogo di incontro”, come “una rappresentazione estetica dello scambio e della relazione tra gli individui” (Rispoli).
Accanto a Relational – titolo della mostra e di un monumentale lavoro che ingabbia la facciata neoclassica della stazione – e a due maestose videoinstallazioni (Complementare e Altro Spazio Altro Tempo) situate negli ampi atrii della fermata ferroviaria, Bianco-Valente presentano un nuovo sorprendente lavoro che si dipana in tutto il territorio italiano mediante un intervento ubiquo teso a incrinare gli abituali canali di comunicazione pubblicitaria delle stazioni italiane per permettere riflessione e contemplazione. Operando sugli spot rituali lanciati attraverso gli schermi delle varie reti ferroviarie che accompagnano o rapiscono momentaneamente il viaggiatore, Bianco-Valente propongono, difatti, una videoazione che si insinua “nel quotidiano palinsesto degli schermi del circuito di videocomunicazione nazionale di Centostazioni (Gruppo FS Italiane)” per dar luogo a un inaspettato messaggio poetico di natura transterritoriale che mette in relazione i vari ambienti del Paese per profumare e illuminare – anche se momentaneamente – di nuova sostanza le radici di un tempo mutevole, fuggevole, veloce. Ma anche per ragionare su una saturazione percettiva che martella l’uomo contemporaneo, per offrire un balsamo, un intervallo necessario, una controffensiva estetica alla presente civiltà del rumore.
Antonello Tolve
http://www.bianco-valente.com/
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