Uno step fuori programma per il progetto “La costruzione di una cosmologia”. Cinque artisti in conversazione al Cantiere di Ascoli Piceno: continua il dibattito sulla nuova arte italiana

Prosegue l’avventura dei quattro cosmonauti lanciatasi in una esplorazione ad ampio raggio del sistema dell’arte italiano, nel tentativo di rintracciare, tra spunti fecondi e criticità, i presupposti per una germinazione nuova. Gian Maria Tosatti, Andrea Mastrovito, Giuseppe Stampone e Andrea Nacciarriti, ideatori de La costruzione di una cosmologia, tentano quello che – a detta loro, e non possiamo dargli tanto torto […]

Prosegue l’avventura dei quattro cosmonauti lanciatasi in una esplorazione ad ampio raggio del sistema dell’arte italiano, nel tentativo di rintracciare, tra spunti fecondi e criticità, i presupposti per una germinazione nuova. Gian Maria TosattiAndrea MastrovitoGiuseppe Stampone e Andrea Nacciarriti, ideatori de La costruzione di una cosmologia, tentano quello che – a detta loro, e non possiamo dargli tanto torto – i critici delle ultime generazioni non sono riusciti a fare: costruire un panorama critico della scena dell’arte nazionale, orientandola, definendola, spremendola a dovere e tirando fuori un senso, una direzione. O meglio, una identità, per dirla con un termine divenuto demodè ma gradatamente ripescato, dopo opportuno svecchiamento e scongelamento.
Dunque, attraverso la complessa struttura di appuntamenti dialogici – incontri vis à vis tra artisti giovani e altri più navigati – organizzati in diverse città d’Italia, i quattro si giocano la carta del dibattito a ruota libera, se non altro per tirar fuori un po’ di nervi scoperti, di nodi mai districati, di falle, intoppi, emergenze, carenze, desideri. Per capire, per sondare, per vedere un poco in là. Non esattamente una critica ai critici tout court, però. Perché se è vero che da quel fronte nulla di eclatante è arrivato negli ultimi anni, nemmeno gli artisti sembrano essersi fatti carico dell’impasse attuale, essendosi per lo più adagiati su una condizione diffusa di depotenziamento ed omologazione. Ed è allora con questo stallo, in cui resiste quel sano rumore di fondo proprio del caos, che i quattro vorrebbero mettersi in collegamento: coglierne la qualità, le frequenze migliori, i submovimenti, le rotte, le inclinazioni e le collisioni, i vuoti e i pieni. Parlarsi può bastare? Certo che no. Ma è la prima necessità; l’attestazione – se non altro – di uno stato di vitalità confortante.

Giuseppe Stampone, Utopia, 2013

Giuseppe Stampone, Utopia, 2013

E mentre fervono i lavori per i prossimi appuntamenti della prima fase – quella pensata per il contesto napoletano, negli spazi del Museo Hermann Nitsch – arriva nel mezzo dell’estate anche un “extra time”. Un incontro non previsto, primo di una serie di  “tempi supplementari” pensati come palinsesto laterale rispetto al programma principale: una maniera per allargare la trama e innescare altre e nuove relazioni. Il gruppo di artisti organizzatori, insieme a uno dei compagni di viaggio, Alessandro Bulgini, si ritrovano così per una breve residenza presso il Cantiere di Ascoli Piceno, sede dell’associazione ACP Arte Contemporanea Picena. Rompendo il format binario del progetto, per la prima volta ci si misura con una dimensione corale: obiettivo? Fare il punto sulle necessità alla base dell’impresa e sulle prospettive a breve e lungo termine. Due giorni di permanenza e studio e poi una conversazione pubblica fissata per il 20 agosto 2013 ore 21,30. Da riascoltare a stretto giro, come tutti gli altri incontri cosmologici, su Artribune Television.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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